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FELIPE A FV, CHE RICORDI LA CHAMPIONS MA DAVANTI C'ERA GILA. IACHINI UNO TOSTO

di Luciana Magistrato

"Udinese è casa, Fiorentina prima vera opportunità uscito dalla confort zone bianconera". Dici Fiorentina-Udinese e tra i vari doppi ex uno molto legato ad entrambe le squadre è senz'altro Felipe Dal Bello, difensore svincolato dalla Spal che non ha però ancora appeso le scarpe al chiodo: "Ho ancora voglia di giocare, aspetto un'occasione ma con questo mercato molte situazioni non si sono sbloccate anche se mi si era presentato un bel progetto allettante che ho rifiutato per non allontanarmi troppo dalla famiglia che vive ad Udine".

Domenica c'è Fiorentina-Udinese, cosa rappresentano per te queste squadre?
"L'Udinese mi ha dato tutto, mi ha fatto diventare un giocatore e un uomo visto che sono arrivato dal Brasile a 15 anni. La Fiorentina è stata la prima vera occasione per giocare a certi livelli e capire cosa succedesse fuori dal club dove ero cresciuto. Ho avuto l'opportunità di giocare la Champions, anche la famosa sfida con il Bayern. Poi a Firenze mi sono trovato benissimo perché la città mi piace tanto sia il centro dove ho abitato il primo anno, sia le colline intorno visto che poi mi ero trasferito all'Antella".

La Fiorentina ormai è ben lontana dal periodo Champions ed è stata ad un passo dall'esonero di Iachini. E' stato giusto confermarlo?
"Il mister, che ho avuto a Siena, ha una grande esperienza ma non ha mai avuto vita facile con le sue squadre. Di positivo però c'è il suo grande equilibrio che gli permette di lavorare allo stesso modo sia nei brutti momenti che in quelli buoni. Non ha mai avuto una squadra con questi valori tecnici ma ha giocatori nuovi e ci sono state dinamiche di mercato magari destabilizzanti perciò serve solo un po' di tempo. Ora che ha la rosa definita e la fiducia del presidente, sempre fondamentale per un tecnico, chiederà alla squadra di dare il massimo e vedrai che ci riuscirà".

La Fiorentina ha perso solidità difensiva, da che dipende?
"Ho visto degli errori sui gol, basterà più attenzione perché i difensori sono tutti forti, sia i tre in campo che le alternative come Igor con cui ho giocato nella Spal. Forse è un fatto di equilibrio con il centrocampo ma c'è Amrabat che a Verona teneva su tutto il reparto. Iachini lavorerà su questo".

Dal mercato non è arrivato il centravanti che il tecnico sperava, sono sufficienti gli attaccanti attualmente in rosa?
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Un bomber è tutto, la mia Fiorentina aveva Gilardino, gli bastava mezza palla per segnare e quando non lo faceva aiutava tutta la squadra. La Fiorentina con i giocatori di movimento che ha in rosa ha ha deciso di puntare su tre punte di qualità che però devono esplodere. Cutrone ad esempio fa un grande lavoro sporco e corre e magari per questo perde un po' di lucidità, Kouamè ricordo che era molto difficile da marcare già da Genova".

Secondo lei può ambire all'Europa?
"Vedendo le squadre di serie A e chi è andato in Europa lo scorso anno, non ha molto di meno ma deve trovare una serie positiva che dia fiducia anche all'ambiente e ai tifosi. Il presidente vuole fare una squadra forte mi pare e l'attesa c'è. Se è adatto Iachini? Si torna al discorso di prima, per me è uno bravo, sincero e diretto sia con il ragazzino che con il big, saprà far leva sui giocatori perché sa gestire il gruppo".

Chiesa è andato via, De Paul è rimasto, chi ha fatto bene?
"Chiesa aveva voglia e bisogno di fare qualcosa in più, di mettersi in competizione in rose importanti perché sa di avere le carte. Certo alla Juve sei sempre nell'occhio del ciclone. Per De Paul forse è mancata la stessa opportunità che invece la Juve ha dato a Chiesa. E' un nazionale argentino, si è reinventato nel ruolo, non è più solo mezzala ma sa giocare davanti alla difesa, marca e rincorre".

L'Udinese ha fatto bene a puntare su Gotti?
L'ho conosciuto a Parma come secondo ed è una persona intelligente e ponderata e all'Udinese dopo i tanti cambi di allenatori fatti negli ultimi anni era giusto dare continuità ad un progetto tecnico. Basti pensare alla Spal, e agli obiettivi raggiunti con lo stesso allenatore, Semplici. L'Udinese l'anno scorso giocava già a memoria, ora sono arrivati giocatori di qualità come Pereyra e Deulofeu perciò c'è anche attesa, se non ci saranno giocatori scontenti o che pensano già di andare via"