FREITAS A RFV, De Gea scelta rischiosa ma azzeccata. Beltran attaccante da 15-20 gol a stagione
L'ex direttore sportivo della Fiorentina Carlos Freitas è intervenuto a RadioFirenzeViola per commentare la situazione attuale in casa viola: "Ancora è presto per i giudizi definitivi. La partita col Milan ha fatto vedere che la Fiorentina ha grinta, cuore e capacità di soffrire. E poi ha avuto un portiere in stato di grazia. Parare due rigori non è semplice neanche per De Gea. Si riparte da questo, dalla qualità indiscussa del portiere. E dalla capacità di soffrire della squadra negli ultimi minuti di gara".
Da direttore, avrebbe puntato anche lei su un calciatore come De Gea?
"Bisogna essere coraggiosi per fare una scelta del genere. La carriera del calciatore parla da sola, dalla Nazionale Spagnola all'Atletico Madrid e soprattutto il Manchester United. Non è però facile prendere un calciatore che non gioca da un anno. Serve coraggio, non era una scelta ovvia. Sapendo che la piazza era esigente e voleva subito risposte, è stato un azzardo quindi complimenti".
E su Kean invece, si aspettava un rendimento del genere?
"Il concetto di buon giocatore o grande giocatore è vago, ce ne sono tanti. Per riuscire in una certa realtà bisogna essere inseriti bene nel contesto e nel modulo. Palladino ha una sua idea e ha scelto Kean in base a questo. Kean è funzionale a questo tipo di gioco, non è forte come altri centravanti ma è l'ideale per questa Fiorentina".
Una nota stonata fino ad adesso è Lucas Beltran.
"Secondo me è un calciatore dalla qualità indiscussa e lo ha dimostrato in un club importante. Giocare al River Plate non è semplice. Però, al contrario di Kean, ha bisogno di stare in area, deve giocare in una squadra che domina il gioco. Penso che con certi avversari possa essere utile, ovvero contro le squadre con cui la Fiorentina controlla e domina. Per me in questo contesto ha la capacità di fare 15-20 gol. Se lo mettiamo lontano dalla porta, se deve dribblare e reggere il confronto fisico, si perde".
Su Yacine Adli invece, pensa possa fare la differenza a Firenze?
"Qualità indiscussa la sua. Forse il salto Bordeaux-Milan è stato troppo grosso, in mezzo sarebbe servita una tappa intermedia come poteva essere la Fiorentina. Mi sembra un calciatore introverso, qualcuno che ha bisogno di essere importante e la Fiorentina lo sta facendo sentire importante".
Sui tanti cambi di modulo fatti da Raffaele Palladino invece, cosa ne pensa?
"Dall'esterno sembra confusione, all'interno però questa è una qualità importante. In Europa ci sono sempre più squadre e allenatori che cambiano più volte sistemi a partita in corso. Palladino ha un modello chiaro ma non è troppo rigido a livello di sistema, che cambia tanto durante la partita. Vuole calciatori intelligenti, con una capacità cognitiva tale da poter modificare posizione e ruoli a gara in corso".