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GIACOMAZZI A FV, SOUSA FIDATI DI CORVINO. GLI URUGUAIANI...

di Luciana Magistrato

"Mi piace questa Fiorentina con tanti uruguaiani" a dirlo è Guillermo Giacomazzi, ex giocatore uruguaiano appunto, portato in Italia a Lecce da Pantaleo Corvino. "Sono contento quando i giocatori uruguaiani vengono in Europa e in piazze importanti come Firenze e mi fa piacere quando fanno bene. Come nel cado di Vecino che, dopo aver fatto il suo percorso di crescita, è diventato un giocaotre importnate. Lui lo conosco personalmente e so che se l'è sudata perciò sono contento per lui. Lo stesso percorso che dovranno fasre Baez e Schetino prima di tornare ed essere giocaotri da Fiorentina".

Cosa pensa degli ultimi due arrivi in casa viola, Cristoforo e Olivera?
"Il primo lo conosco bene, è un ragazzo di talento che ha fatto parte dell'Under 20 ed era lanciatissimo anche se la sfortuna e un infortunio cui è seguita la ricaduta gli ha impedito di avere la giusta continuità. Ma ha delle grandi qualità e giocando nel Siviglia è sicuramente pronto per il calcio di Sousa che per possesso palla e volume di gioco è molto spagnoleggiante se vogliamo. Può diventare un giocatore importante anche se a centrocampo la concorrenza è forte. Per Olivera è più difficile l'inserimento perché, anche se è un giocatore di grande gamba e spinta, deve sostituire uno come Alonso e soprattutto deve adattarsi al calcio italiano velocemente".

In che cosa è diverso il calcio uruguaiano da quello italiano?
"Di sicuro c'è meno tatticismo e qualità rispetto all'Italia. In Uruguay ci sono campionati tosti e dove si corre molto, ma forse si corre male, senza grande ordine tattico, anche perché c'è meno qualità visto che i migliori tentano tutti il salto nei club europei dove ci sono più possibilità economiche. L'impatto per chi arriva dall'Uruguay deve essere molto veloce, a Firenze per esempio la piazza è esigente, e quindi può essere un'incognita se non c'è un percorso di crescita. Ma la cultura calcistica, tattica a parte ripeto, è simile e questo può aiutare"

Consigli a Sousa sull'approccio con gli uruguaiani?
"E' stato un calciatore di grande livello internazionale ed ha giocato con uruguaiani, saprà prenderli per il verso giusto. E' impossibile avere un approccio diverso per ogni giocatore perché le nazionalità in campo sono tantissime e dovresti fare lo psicologo più che il tecnico. Ma Sousa è un buon allenatore che dà la sua impronta al gioco e forse un po' psicologo lo è. Inoltre non avrà problemi perché la cultura calcistica è simile e i due sapranno adattarsi bene".

Lei conosce bene Corvino, garantisce per lui?
"Certo, mi ha portato lui in Italia... Ha una vasta esperienza e per capire il mercato viola bisogna conoscere le condizioni anche economiche in cui si è potuto muovere. Ma lui è un dirigente molto intelligente come lo è il mercato che ha fatto. La plusvalenza con Alonso a quella cifra è un bel colpo ma i risultati, con i giocatori presi poco conosciuti, si vedranno in seguito. Ma un mercato si fa in simbiosi e Corvino è uno che lavora certo non per indebolire la squadra. Ora conterà molto la bravura di Sousa"

Dove può piazzarsi la Fiorentina?
"L'obiettivo sarà l'Europa League ma quest'anno sarà più difficile cogliere un piazzamento europeo perché c'è il ritorno delle milanesi, in particolare del Milan che lo scorso anno non c'era nel gruppo delle pretendenti e che avrà più tempo per preparare il campionato non avendo altri impegni. L'Inter inoltre si è rinforzato molto e non dimenticherei la Lazio in questa corsa europea".