.

GOZZINI A FV, Kalinic mai alla Fiorentina perché...

di Luciana Magistrato

Alessandra Gozzini, giornalista toscana che segue le vicende del Milan per la Gazzetta dello Sport ha parlato in esclusiva a Firenzeviola.it del possibile ritorno di Nikola Kalinic alla Fiorentina: "Al Milan il croato fece male tanto che lo stesso Montella, che allora allenava la squadra rossonera, preferiva il giovane Cutrone sia a lui che ad Andrè Silva. Cutrone, grazie al tecnico e alle sue prestazioni, è stata la miglior plusvalenza del Milan, così come la cosa migliore di questo scorcio di Fiorentina con Montella è Castrovilli, entrambi giovani al debutto in serie A così come lo stesso Vlahovic. Prendendo Kalinic, il serbo che con il gol di domenica all'Inter dimostra di sentire la fiducia dell'allenatore, che per un giovane è fondamentale, e di essere in rampa di lancio lo ammazzeresti preferendogli non uno alla Ibra, ma un trentenne che non segna da tanti anni. Prenderlo sarebbe anche controproducente dal punto di vista ambientale perché, per come è andato via, una mossa del genere può intaccare l'equilibrio che la nuova società ha riportato a Firenze".

Cosa manca a Kalinic per essere il grande attaccante che sembrava essere a Firenze?
"Nella Fiorentina ha trovato condizioni e un allenatore come Sousa per cui si è espresso magnificamente ma poi i tre anni successivi lo hanno ridimensionato e quindi non lo riporterei".

Tra l'altro a Firenze sono stati tanti i ritorni, non tutti positivi; non si rischiano minestre riscaldate?
"Non è scontato che la seconda esperienza sia sempre più negativa della prima ma ogni caso va analizzato a sé. Badelj per esempio non è più quello della prima avventura viola fisicamente ma compensa come uomo spogliatoio, che poi è sttao il motivo principale per cui lo ha ripreso Pradè, come lo stesso ds ha più volte detto. Kalinic invece non ha quelle caratteristiche, mi risulta essere anche taciturno".

Roma ancora ultima spiaggia per Montella?
"Se domenica scorsa la squadra ha fatto una buona partita con Vlahovic che è una scoperta dell'allenatore che segna e lo abbraccia, dopo cinque giorni non può esserci un altro verdetto. La sua eredità, che sta dando i frutti ora, tra l'altro finirebbe nelle mani di un altro tecnico anche se ancora non si sa cosa produrrà questo lavoro. Certo la Roma è più forte e la Fiorentina parte di rincorsa perciò vediamo cosa saprà fare". 

Lei confermerebbe comunque Montella?
"Partita disastrosa in termini di punteggio a parte, io non cambierei tecnico ed anzi, a gennaio, asseconderei le sue esigenze per aggiustare la squadra. Con Pradè d'altronde si conoscono perfettamente perciò sapranno cosa fare per migliorare la rosa".