.

GUERINI A FV, UN TECNICO SENZA CERTEZZE NON HA PIÙ POTERE. IL RITIRO? NEL 2012...

di Luciana Magistrato

In queste ore si parla di un possibile cambio di allenatore o di un ritiro per ritrovare lo spirito giusto, da parte della Fiorentina. Nella squadra viola, nel 2012, Vincenzo Guerini ha vissuto entrambe le situazioni, con un ritiro a Viareggio prima e finendo la stagione sulla panchina al posto di Rossi. Ecco le sue sensazioni e i suoi ricordi in esclusiva a Firenzeviola.it: "Ho fatto l'allenatore per tanto tempo e per l'esperienza che ho, i ritiri a volte sono serviti altre volte hanno peggiorato, dipende infatti da vari fattori, dal gruppo che si ha e da come lo prende, oppure dall'atmosfera che si respira. Anche per me, a volte ha rappresentato una svolta, altre è stata la mazzata finale"

La sua Fiorentina perché fu portata in ritiro a Viareggio? "Dopo la sconfitta bruttissima con la Juve in casa, ci fu una presa di coscienza, il gruppo non aveva capito fino ad allora di essere scarso e che si rischiava di retrocedere. Il ritiro fece capire che eravamo sul baratro della retrocessione e ricordo anche che l'unico che andò a fare le interviste dopo quella debacle con la Juve fui io, qualcuno era già scappato e qualcuno non si presentò perciò un ritiro per riflettere era necessario"

Dopo il pugno di Delio Rossi a Ljajic le chiesero anche di andare in panchina: "La Fiorentina era disperata ma per me che 8 volte su dieci da allenatore ho lottato per non retrocedere era normale, non era una novità e mi sono sentito dentro i miei panni mentre intorno c'era il panico. Soprattutto dopo la gara con il Novara e il gesto di Rossi c'era davvero il panico".

Cosa serve in quei momenti? "Non c'è un comportamento standard ma la situazione della Fiorentina di ora non mi sembra così disperata, allora c'era molta tensione. Non so quanto può servire un ritiro, dipende dal rapporto tra le varie componenti ma la presenza della proprietà e un suo intervento è sempre importante. Allora lo fu ancora di più perché il direttore sportivo era sparito e la squadra era sola, ora non mi pare così"

Le parole di Pioli sul futuro possono aver condizionato la squadra? "Se ad un allenatore ad un certo punto del campionato non gli è stato detto nulla sul suo futuro, è normale che si inneschino queste situazioni e che poi molti giocatori pensino a qualcos'altro. Un tecnico senza certezze sul futuro perde potere e sicurezza ma nella fattispecie non sono al dentro della situazione e non ho una risposta precisa al problema. La situazione che abbiamo vissuto noi nel 2012 era molto diversa e pochissime persone avevano capito che rischiavamo tanto".