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IACHINI A FV, Ecco come si batte il Palermo

di Stefano Borgi

“Picchia per noi, Beppe Iachini”. Negli anni 90' riecheggiava forte, all'Artemio Franchi, un coro, un grido di battaglia, dedicato ad uno dei giocatori più amati della storia viola. Beppe alzava gli occhi, ringraziava con la mano e poi via, a far legna in mezzo al campo. Da allora quel biondo centrocampista, nato ad Ascoli il 7 maggio 1964, ne ha fatta di strada. Dopo 5 anni col giglio sul petto, ci sono state le due stagioni in rosanero (Iachini è, infatti, un doppio ex di Fiorentina e Palermo), poi Ravenna, Venezia e la chiusura ad Alessandria. Quindi la carriera di allenatore iniziata a Venezia. E poi Cesena, Vicenza, Verona sponda Chievo, tre anni a Piacenza, fino alla promozione in serie A col Brescia. Oggi Iachini, secondo in classifica con le "rondinelle", vive un sogno ad occhi aperti. “Si, ma non facciamoci illusioni. Il nostro obiettivo rimane la salvezza. Se poi riusciremo a raggiungerla giocando un buon calcio, meglio”.

Dicevamo del Palermo, prossimo avversario della Fiorentina. Beppe lo ha già battuto, Beppe sa come si fa. Era il 12 settembre (2° di campionato), e fu un 3-2 firmato Dallamano, Eder e Caracciolo, nell'inedito orario domenicale di mezzogiorno.
Ci dica, mister Iachini: come si batte il Palermo?
“Mettendo in campo determinazione, grande organizzazione di gioco, massima attenzione in ogni zona del campo. Tutte doti che la Fiorentina possiede. Il Palermo è un'ottima squadra, con grandi individualità. Servirà un pressing continuo sui giocatori di maggior qualità. Penso a Pastore, un giovane di grandissime prospettive. Noi siamo riusciti a contenerlo, a limitarlo. E poi siamo stati bravi a ripartire. Però non sarò certo io a dire a Mihajlovic come fare. Lo sa benissimo da solo”.
A questo punto ci dica anche chi vince tra viola e rosanero...
“No, questo non lo so. Sarà una partita aperta, con grande spettacolo. Si tratta di due grandi squadre e non vi fate ingannare dalla sconfitta del Palermo a Brescia. La squadra di Delio Rossi sta giocando anche l'Europa League (i rosanero hanno giocato e vinto proprio due giorni fa, contro il Losanna... ndr) e a volte, giocando così tanto, si rischia di regalare qualche punto. Ma i siciliani restano una squadra pericolosissima”.
Beppe Iachini ha giocato a Firenze 4 campionati di serie A, dall'89' al 94', collezionando 92 presenze e due reti. Per lui anche la fascia di capitano nell'anno della B nel quale disputò 34 partite, trascinando i viola ad una pronta risalita. Poi, il trasferimento in Sicilia. “Ricordo con piacere entrambe le piazze - prosegue Iachini. Due città meravigliose, attaccatissime alla propria squadra. Certo a Firenze sono stato più tempo, insieme abbiamo scritto delle pagine bellissime. Ho avuto un grande rapporto con tutti, ambiente, tifosi... E poi quel coro: era un segno d'affetto, di stima reciproca, anche per la persona e non solo per il giocatore.”
Beppe non si fermerebbe più, troppo forte ancora il legame con Firenze. E quando gli chiediamo se tra i suoi sogni nel cassetto c'è anche la panchina della Fiorentina, Iachini non conferma ma neppure nega...
“Firenze è un ambiente ideale, una bella piazza per lavorare e fare calcio. Il mio è un rapporto forte con tutti, anche con la società (e del resto Ascoli, città natale di Iachini, è a pochi chilometri da Casette D'Ete, "patria" dei Della Valle... ndr) Essendo così amato ed apprezzato, per me sarebbe una bellissima cosa. Però non mi faccia dire di più. Ho troppo rispetto per il Brescia che mi sta dando una grande opportunità. Io, adesso, sono concentrato solo sul Brescia. A Firenze c'è Mihajlovic e gli auguro tutto il bene del mondo...”
Ok, fermiamoci qui. Con Beppe Iachini sarebbero tanti i temi da affrontare. Dagli arbitri e l'uso della tecnologia... (“io comincerei a fare qualcosa – ammonisce il tecnico ascolano. Chessò, i sensori alle porte per il gol-non gol, riuscire a capire se un rigore è fuori o dentro l'area”), ai pochi spettatori negli stadi... (“è un problema. Io porterei allo stadio i bambini delle scuole calcio – proposta già suggerita da Prandelli – perchè farebbero da deterrente anche per la violenza”).
Fino ad un altro ex viola, Alessandro Diamanti: “Alessandro sta facendo benissimo a Brescia. E' arrivato a fine mercato, a corto di preparazione, ma è un ottimo giocatore. Con noi si è inserito molto bene”.
L'ultima domanda mister... per chi farà il tifo domani?
“No, questo non ve lo dico. Anzi, vi ho già detto troppo...”