IACHINI A RFV, Viola su livello W.Ham. Italiano studierà...
Beppe Iachini, ex giocatore ed allenatore della Fiorentina ha rilasciato una lunga intervista nel corso di "Viola Amore Mio" su Radio FirenzeViola: "Tutta Firenze si meriterebbe questa vittoria, ma anche tutta la squadra, dai giocatori ai magazzinieri".
Come le sembra questa Fiorentina?
"Io penso che arriva dopo un percorso di due anni con la continuità dello stesso gruppo, con più sessioni di mercato per puntellare la rosa. Ci sono buone alternative e nel corso di queste stagioni Vincenzo ha potuto dare nozioni e conoscenze che crescono col tecnico ma anche per quanto riguarda l'autostima del gruppo. Si è vista in questa evoluzione. Ora può giocarsi un'altra grande opportunità per l'Europa".
Ha avuto la possibilità anche di osservare da vicino il West Ham in Inghilterra?
"Sono stato in Inghilterra per migliorare l'inglese e per incontrare anche amici come Guardiola. Ho visto diverse partite e ho visto anche il West Ham. Lì c'erano due ragazzi come Scamacca ed Emerson che avevo allenato in precedenza al Sassuolo e al Palermo. Sicuramente è una squadra che ha un centrocampista, ovvero Rice, che è molto forte. Può avere il lusso di tenere fuori uno come Scamacca e questo la dice lunga. Però penso che vista e conosciuta, la Fiorentina se la può giocare bene. Il West Ham è una squadra di tutto rispetto ma la Viola non è da meno".
Ha dei dubbi relativi al modo di difendersi da parte della Fiorentina?
"Quella è un modo di fare che ha dettato Italiano alla squadra. Va avanti in questo percorso, può bastare un errore dietro o una situazione di ripartenza per dare opportunità agli altri di mettere su binari particolari una sfida. Italiano sa quali raccomandazioni deve dare. Però la squadra produce e gioca dando dimostrazione che gioca insieme da diverso tempo. Il West Ham io l'ho visto intimorito perché era in una situazione di classifica difficile. In quel momento le certezze erano venute meno, avevano qualche certezza in meno. La Fiorentina non si porta dietro questo tipo di situazioni, ma l'entusiasmo di questo finale di stagione".
La Fiorentina non deve snaturarsi, ma servirà qualche attenzione in più?
"Ci sono due anni di lavoro dietro questa partita. C'è uno studio complessivo dietro a questa squadra, anche sul mercato. Abbiamo visto giocare Amrabat per ricercare equilibrio difensivo visto il suo modo di giocare. Le caratteristiche degli altri si sono dovuti adattare, anche in chiave offensiva. Italiano ha visto l'evoluzione della squadra e non la cambierà, magari qualche piccolo accorgimento immagino che ci sarà vista l'importanza della partita. Cambiare però significherebbe stravolgere un pensiero portato avanti per due anni".
Jovic o Cabral?
"Meglio di Italiano e del suo staff nessuno può sapere meglio chi deve giocare titolare e chi deve entrare nella ripresa. C'è la possibilità che si vada ai supplementari. Ci sono più partite da preparare all'interno di una singola gara. Deve essere bravo a capire anche come incidere a gara in corsa. La Roma ha pagato che quando ha dovuto cambiare, non ha mantenuto lo stesso livello della rosa per la qualità degli interpreti. Lo studio della gara porterà a scegliere chi sarà più adatto per iniziare la sfida".
Cosa pensa di Ranieri?
"Ha fatto una grandissima crescita, ha dimostrato di avere grandi qualità anche quando era ragazzino. E' stato molto produttivo per lui andare a fare esperienza prima di tornare, ora è maturo, ha personalità e ha anche un buon calcio. E' un ragazzo attento e che sta crescendo. Titolare? Questo lo deciderà Italiano in base alle condizioni individuali. L'allenatore non fa scelte tanto per farle. Sceglierà chi è più adatto a partire e chi sarà più adatto a gara incorsa. Ieri Wijnaldum ieri ha fatto fatica a subentrare, magari ha difficoltà in questo senso.
Come gestire il turnover in vista del Sassuolo?
"La Fiorentina cambierà parecchi dei calciatori rispetto a quelli che giocheranno domani. Negli ultimi periodi gli infortuni sono dietro l'angolo, serve l'attenzione al particolare. Andare a rischiare contro il Sassuolo non sarebbe giusto, la rosa è all'altezza anche per affrontare questi due appuntamenti. Se la squadra avverte la fiducia, chiunque va in campo dà il proprio contributo ed entra con lo spirito giusto".
Amrabat?
"La caratteristica è quella dell'incontrista. Quando però si vede dentro l'economia, avesse avuto un centrocampo con caratteristiche diverse, avrebbe avuto altri compiti. Lui può dare più copertura e filtro dando libertà alle mezzali e agli esterni. Quando si studia una squadra ci si muove di conseguenza rispetto ai giocatori che hai a disposizione".
Le sarebbe piaciuto allenare Torreira alla Fiorentina?
"Ha fatto molto bene alla Fiorentina. Penso che in questi anni la Fiorentina abbia migliorato tanto la propria rosa, i ragazzi giovani sono cresciuti e sono stati fatti passi importanti. La Fiorentina è sulla buona strada per un futuro roseo. Le difficoltà sono state all'inizio, con una proprietà giovane, il Covid, una rosa giovane e una classifica difficile. Oggi è un altro mondo a confronto di quello che ho affrontato io. Sono le evoluzioni di una società che mette dentro conoscenze nel tempo e la Fiorentina può giocarsela con tutti".
Quando torna ad allenare?
"Mi hanno chiamato 7/8 squadre di A e di B, poi non sono andato per un motivo o per l'altro. Sono andato all'estero per migliorarmi, per vedere nuove soluzioni tattiche ecc. Se fosse capitata una cosa di un certo tipo sarei andato. Ora vediamo in estate. C'è tanta voglia di ripartire e lo farò con più conoscenze e nozioni in vista del futuro. Estero? Mi è capitato in passato ma non sono mai andato perché l'inglese forse lo masticavo e basta. Ora me la cavo di più e posso fare un discorso e anche un colloquio. Ho studiato con un professore che lavora per il Manchester City col quale continuo ad avere colloqui per migliorare. Quando ho avuto modo di iniziare dall'inizio sono stato capace di intraprendere un percorso migliore".