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JACOBELLI A FV, CARTELLINI DI COMMISSO? NON PREVEDO SUICIDI DAVANTI ALLE EDICOLE

di Riccardo Barlacchi

Le parole di Rocco Commisso hanno fatto discutere, soprattutto quando il presidente della Fiorentina ha sparato a zero sulla stampa. Sin da subito sono arrivate risposte a tono da parte degli organi competenti e la maggior parte dei quotidiani, questa mattina, ha detto la propria. Tutti, tranne Tuttosport. Noi di FirenzeViola.it abbiamo quindi intercettato Xavier Jacobelli, direttore del quotidiano torinese, che in esclusiva alla nostra testata ha esternato le proprie considerazioni sulla vicenda:

Direttore, come commenta le parole di Rocco Commisso contro la stampa?
“Non penso ci siano dei destinatari precisi, fatto sta che c’è un principio, il diritto di critica. Più un dibattito è arricchito da punti di vista, più diventa interessante. Tutti coloro che svolgono il mestiere di giornalista devono avere la possibilità di esprimere la propria opinione, anche se critica. Ognuno, poi, si deve assumere la responsabilità di ciò che dice”.

Il suo carisma ha fatto innamorare Firenze, ma può essere un’arma a doppio taglio?
“Ho avuto la fortuna di conoscerlo l’anno scorso in occasione di Torino-Fiorentina. Mi chiese di accompagnarlo a Superga, dove si commosse molto e gli raccontammo tutta la storia. È un uomo sanguigno e devo dire che il suo arrivo nel calcio italiano è stato un motivo di grande soddisfazione. Il nostro calcio ne ha bisogno, lui vuole investire e dare a Firenze uno stadio che si rispetti, che sia nuovo o il Franchi ristrutturato”.

Sul fronte stadio sembra che ormai la corda si stia per spezzare…
“Conosco perfettamente Firenze per motivi lavorativi e ricordo la presentazione del progetto di stadio dei Della Valle. La questione ancora non si è risolta da undici anni a questa parte, quindi capisco quale sia la base dell’irritazione di Commisso. Comprendo il suo nervosismo, perché mi pare che ci siano state molte parole e pochi fatti. Inoltre Firenze è una piazza appassionata, so quali possono essere gli stati d’animo della tifoseria dopo il cambio tecnico e l’andamento della squadra.  È evidente che le sortite mediatiche di Commisso sono legate alla questione stadio. Ha capito che se la società non possiede un impianto, la Fiorentina è fatalmente destinata a rimanere nel limbo”.

Crede che sia stato serio sul discorso dei cartellini?
“Le dico solo che durante la mia prima direzione di Tuttosport mi accadde una cosa simile. Commentammo dati alla mano una campagna abbonamenti della Juventus che non stava andando molto bene. Ad un collega fu negato l’accesso ai campi di allenamento. Noi continuammo imperterriti ad esercitare il diritto di informazione, sempre dati alla mano. La cosa più importante è, per chi esercita questo mestiere, che chi critica si attenga alle regole fondamentali, quindi il rispetto delle persone e parlare solo se si hanno determinati riscontri. Che poi i cartellini siano gialli, rossi o viola non penso che ci saranno suicidi davanti alle edicole o cali di letture sui giornali web. L’unico giudice, in questo caso, è il lettore".