KEIRRISON A FV, IN VIOLA AVREI POTUTO FARE DI PIÙ. DAREI UN'ALTRA CHANCE A PEDRO. A PRADÈ CONSIGLIO...
Un po' Jim Morrison, un po' Keith Richards. Ma solo nel nome scelto dal padre in onore delle due leggende del rock. Keirrison de Souza Carneiro, conosciuto ai suoi tempi come K9, è stata una delle tante meteore che negli ultimi 10 anni hanno attraversato il cielo stellato della Fiorentina. Il brasiliano arrivò nel 2010 per completare l'attacco di Prandelli, ma a parte un paio di acuti nei pareggi contro Lazio e Inter, non riuscì ad imporsi costringendo i viola a non riscattarlo dal Barcellona. "Avrei potuto fare di più in Italia - ha dichiarato in esclusiva a Firenzeviola.it - ma ho avuto poche occasioni per dimostrare il mio valore".
Prima di tutto come stai? Il Coronavirus sta colpendo duramente il Brasile.
"Fortunatamente io e la mia famiglia stiamo benissimo. Però non ci scordiamo di cosa sta accadendo intorno a noi e ogni giorno preghiamo per tutti coloro che hanno perso qualcuno in questo momento di emergenza".
Come stai vivendo questi giorni complicati?
"Rispettando il tempo a disposizione e prendedomi cura di me e della mia famiglia in un momento come quello che stiamo attraversando".
Nel 2010 hai vissuto una breve esperienza in Italia, alla Fiorentina, cosa ti ricordi del tuo arrivo?
"Mi ricordo che la città mi è piaciuta fin dal primo sguardo. Firenze è unica, speciale. Mi sono innamorato subito".
Come è andata l'esperienza con Prandelli? Dopo la Fiorentina è diventato commissario della Nazionale italiana.
"Sono molto grato alla Fiorentina che mi ha permesso di lavorare insieme a lui. E' stato uno dei migliori allenatori con cui ho lavorato. E' un grande uomo oltre che un grande professionista".
Chi è il giocatore più forte con cui hai giocato?
"Senza dubbio Marlos. Adesso gioca nello Shakhtar Donetsk e ha avuto successo in Europa. Io ci ho giocato insieme al Coritiba".
Pensi che avresti potuto fare di più in Italia o non ti hanno dato la possibilità di farcela?
"Sicuramente penso che avrei potuto fare meglio di quello che sono riuscito a fare, però devo dire che anche avere qualche opportunità in più mi avrebbe aiutato a dimostrare il mio valore".
Di recente anche Pedro ha fatto il tuo percorso: è arrivato in Italia e poi è tornato subito in Brasile al Flamengo. Cosa pensi di lui? Pensi che tornerà un giorno alla Fiorentina o comunque in Europa?
"Io penso che abbia le qualità giuste per sfondare in Italia in futuro. Dipende anche da cosa vuole fare la Fiorentina e da quali sono i piani che ha per lui. Però devo dire che il potenziale c'è e che se un giorno dovesse tornare, potrebbe fare bene".
C'è un giocatore brasiliano che consiglieresti alla Fiorentina?
"Penso che Matheus Henrique del Gremio sia pronto per arrivare in Europa e in particolare in Italia".
Cosa farai in futuro? Allenatore, agente o altro?
"Mi piacerebbe fare il dirigente ma in realtà sono attratto anche dal campo. Ho seguito diversi corsi e mi sto preparando per poter eventualmente lavorare in diverse aree del calcio".
Pensi che quando sarà finita la pandemia tornerai in Europa magari anche per tornare a visitare Firenze?
"Sì ci siamo già tornati spesso in passato e con la mia famiglia vorremmo tornare dopo l'emergenza. Stiamo pregando affinché questa crisi passi anche in Italia perché amiamo il vostro paese".