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KHARJA A FV, LA VIOLA RISALIRÀ. VECINO VIA? UN AFFARE. CHIESA COME IL PADRE. SUL CHOLITO...

di Andrea Giannattasio

Quella di questa sera tra Fiorentina e Inter sarà una gara speciale anche per Houssine Kharja, doppio ex della sfida che seguirà la gara da Parigi, dove è tornato al termine di queste vacanze natalizie per passare un po' di tempo con la sua famiglia: "Lo faccio spesso" - racconta il marocchino di origini francesi in esclusiva a Firenzeviola.it - "in questi mesi sto lavorando sodo per trovare squadra ma dagli affetti non manco mai. E nemmeno dalla Serie A, che seguo ancora con molto interesse tutte le sere quando torno a casa".

Seguirà quindi anche Fiorentina-Inter, in programma stasera: come vede la squadra viola?
"La squadra viola sta alternando alti e bassi, ha avuto una striscia positiva che le poteva permettere di risalire la propria classifica ma al momento credo che le prime posizioni siano tutte inaccessibili. Il 7° posto attuale non è un cattivo piazzamento per una squadra che in estate è stata del tutto stravolta. Pioli è un allenatore molto bravo, mi piace tanto e saprà sicuramente valorizzare i tanti giovani presenti in rosa. Mi aspetto una Viola più in alto nel girone di ritorno a livello di classifica".

E a proposito dell'Inter che idea si è fatto del lavoro svolto da Spalletti?
"Aveva iniziato molto forte ma alla fine stanno vendendo fuori le due squadre che tutti si aspettavano che l'avrebbero fatta da padrone, ovvero Napoli e Juventus. Due squadre per rosa nettamente superiori a tutte le altre. Penso che i nerazzurri attualemente possano aspirare alle posizioni dal 3° posto in giù".

Lei a Siena ha giocato assieme a Enrico Chiesa: quanto rivede di lui nel figlio Federico?
"Tutto. Come si suol dire, tale padre tale figlio. Sono identici. Già quando ero piccolo ammiravo tantissimo Enrico, è stato un onore per me giocare assieme a lui. Suo figlio ha davvero tutte le sue caratteristiche: il rientro, il tiro a giro, il destro, il sinistro e la velocità nell'esecuzione del tiro".

Si aspettava che la Fiorentina avrebbe operato una rivoluzione così pesante in estate?
"Non conosco quelli che sono i piani del club: le uscite sono state molto pesanti ma penso che per certe cifre non si poteva dire di no, sia per Bernardeschi, che a mio avviso avrebbe fatto meglio a restare alla Fiorentina, ma soprattutto per Vecino: venderlo a 24 milioni è stato un affare. Certo, se la Fiorentina voleva fare un campionato di ottimo livello non doveva vendere i suoi pezzi pregiati".

Cosa pensa invece di Simeone? Quanto e cosa gli manca per arrivare ad essere come Icardi?
"Ho seguito moltissimo il Cholito lo scorso anno al Genoa, è un attaccante molto forte perché sa andare bene in profondità ed attacca bene tutto lo spazio davanti a sé. La cosa che gli manca rispetto a Icardi è solo il gol, ma questo perché il centravanti della Fiorentina lavora molto di più per la squadra. Adesso dicono che Mauro sia in crisi: non è vero, su di lui ogni volta vengono riposte troppe attese. Se non segna per 3-4 partite è una cosa normale. Icardi resta lo stesso tra i più forti della Serie A".