LA PROF. DEL GAMBERO, Perfetto come capitano
Voi non ci crederete, ma mi sono ritrovata, nel bel mezzo della calura ferragostana, a fare un esame al nostro nuovo capitano. L’occasione mi si è presentata, proprio sotto l’ombrellone, nella vesti di una simpatica signora bolognese che, saputa la mia passione per la Fiorentina, mi ha detto di essere stata la professoressa di latino e storia di Alessandro Gamberini, al liceo scientifico "Righi" di Bologna. E io potevo farmi sfuggire la Professoressa Caterina Salvaggio senza che mi raccontasse qualcosa di lui?
Come era, Professoressa, Alessandro come ragazzo e studente?
"E’ sempre stato un ragazzo educato e riservato. E’ arrivato un po’ intimidito dal fatto che era già passato dalla stessa scuola anche il fratello e, forse, temeva i confronti ma Alessandro è stato più bravo di lui".
Come riusciva a conciliare lo studio col calcio?
"Nonostante gli allenamenti, non ha mai trascurato lo studio. I più preoccupati erano i genitori, che temevano che lo sport lo allontanasse dalla scuola, ma così non è stato. Ha sempre avuto una buona media nei voti.
Pensi che si è giustificato una sola volta, con una 'faccina' così mortificata, che la ricordo ancora".
La sua presenza in classe com’era?
"Non si esponeva particolarmente. Logisticamente non stava nei primi banchi ma nemmeno si nascondeva in fondo alla classe (era un centrale già da allora!!! ndr). Aveva comunque buoni rapporti con tutti".
I suoi compagni cosa dicevano di lui, visto che era all’inizio di una promettente carriera calcistica?
"Lo sostenevano e ricordo che gli dicevano: 'Alessandro, devi essere più cattivo!'”.
In classe lo è mai stato? Qualche birbonata l’avrà fatta?
"Gamberini? Ma quando mai!!!"
Si ricorda amori scolastici, qualche flirt?
"Non mi sembra ne avesse, forse allora era più attratto dal pallone che non dalle ragazze. Anche se io apprezzavo che avessero i loro primi amori giovanili perché, soprattutto i ragazzi, erano così meno sbandati. Ma Gamberini era già all’epoca, un ragazzo molto serio".
Lo ha mai visto giocare?
"Si, certo, però non con la Fiorentina. Mio marito me lo ha fatto vedere in TV, quando ha giocato con la Nazionale. Mi ha chiamato e mi ha detto: 'Guarda, quello è il tuo Gamberini'".
Si sarebbe immaginata, visto che è anche arrivato in azzurro, un successo così?
"Io di calcio non capisco, ma credo che si meriti tutto questo. Se guardo però quello che gira intorno a questo mondo, mi chiedo come faccia a sopravvivere un’anima buona come la sua. Non lo avrei mai pensato".
Quest’anno Alessandro è stato nominato capitano della Fiorentina. Lo ritiene adatto per questo ruolo?
"Assolutamente si. E’ un ragazzo di grande equilibrio e si muove ed esprime solo in termini di massima correttezza".
Lo promuoviamo quindi?
"A pieni voti e con tanto affetto e simpatia!"