LA STORIA DI CHITI, DALLA D ALLA A IN UN ANNO. L'AG. A FV: "UNO ALLA COMMISSO. MA IL FUTURO..."
Dai Dilettanti al profumo della Serie A nel giro di un anno. Che strana la storia di Lorenzo Chiti, difensore centrale classe 2001 che dopo una buona stagione con la Primavera della Fiorentina (dove è approdato la scorsa estate in prestito con diritto di riscatto dall’Aglianese) adesso è stato aggregato alla prima squadra viola, che sta preparando la ripresa del campionato anche grazie alle forze fresche di alcuni del componenti della squadra di Bigica, che hanno concluso anzitempo la stagione col rammarico molto probabilmente di non potersi nemmeno giocare la finale di Coppa Italia. Per parlare della stagione di Chiti, ormai da un mese a stretto contatto coi big al centro sportivo “Astori”, Firenzeviola.it ha contattato in esclusiva l’agente del giocatore, Daniele Martinelli.
Dottor Martinelli, potremmo definire una favola quella che sta vivendo Lorenzo in questo periodo? Dalla D alla A in un anno non è da tutti…
“Quella di Chiti è una storia particolare. La Fiorentina quando lo ha preso cercava un giocatore che fosse già pronto, ovvero un profilo che avesse già alle spalle partite “vere” ma fosse anche in grado di calarsi in una realtà come quella di un settore giovanile. Lorenzo in questi anni è stato tanto bravo quanto fortunato: prima ad Agliana è riuscito a ritagliarsi il suo spazio nonostante il cambio di allenatore a stagione in corso e poi, anche alla luce delle 20 presenze collezionate in D, ha sfruttato a pieno la chance che gli ha dato la Fiorentina, facendo un’annata a mio avviso molto positiva. Il motivo di questo suo momento così felice però affonda le radici all’inizio del suo percorso di crescita…”
Ovvero?
“Nel Tau calcio, società dove Lorenzo è cresciuto fin da quando era bambino. L’organizzazione che il club di Altopascio ha è davvero capillare e per certi aspetti è alla pari di quella di Fiorentina ed Empoli, che possono vantare i migliori settori giovanili della Toscana. All’Aglianese invece, come detto, un forte contributo alla sua crescita è arrivato da mister Iacovelli che ha spesso preferito Lorenzo rispetto ad altri profili anche più esperti: “Faccio giocare il bimbo” diceva sempre. E così è stato”.
Com’è arrivata la chiamata della Fiorentina?
“I viola erano corti in difesa dopo le partenze in estate di alcuni elementi e cercavano un giocatore un po’ più pronto di altri anche sotto l’aspetto fisico. Dopo un’amichevole organizzata alle Caldine, non ci sono stati dubbi e la società ha scelto di prendere Lorenzo. Aggiungo inoltre che Chiti rappresenta perfettamente quelle che sono le nuove prerogative di questa società: Commisso cerca giovani che siano in primis fiorentini o in alternativa toscani e italiani. E lui, essendo di Prato, era perfetto”.
Come sta vivendo Lorenzo queste settimane di lavoro in prima squadra?
“È molto felice ed orgoglioso dell’opportunità che gli è stata data, anche se non lo fa trasparire essendo un ragazzo piuttosto chiuso. Si è presentato coi grandi alla luce di tante incognite, visto che la stagione in Primavera non è terminata e che lui e i suoi compagni venivano da mesi di inattività. La risposta che Chiti ha dato però è stata molto positiva e per lui varcare ogni giorno la porta del centro sportivo è una grande emozione”.
C’è un episodio particolare che le ha raccontato di questi giorni di lavoro con Pezzella e gli altri?
“Sabato Lorenzo ha avuto l’opportunità di giocare una porzione della partitella in famiglia assieme ai grandi e questo lo ha inorgoglito molto. Spesso i giovani che vengono aggregati svolgono solo una parte del lavoro con la prima squadra ma in quella circostanza è stato premiato da Iachini per quanto fatto in allenamento. L’ho sentito, era al settimo cielo dopo quella opportunità”.
C’è un giocatore in attività al quale, per caratteristiche, potrebbe paragonare il suo assistito?
“Lorenzo non è un centrale strutturato ma ha delle grandi abilità nella gestione della palla, nel giocare pulito e nell’anticipo. Il fatto che sia nato centrocampista lo aiuta molto ad impostare l’azione da dietro. Se dovessi dire chi mi ricorda direi Claudio Terzi, ma ovviamente l’obiettivo è arrivare ancora più in alto. C’è un aspetto, secondo me, nel quale deve lavorare in modo particolare…”
Quale?
“La personalità. Lorenzo è un ragazzo un po’ troppo taciturno e par arrivare al livello di giocatori come Bonucci o Gonzalo Rodriguez deve tirare fuori quel carattere che gli permetterebbe di fare uno step ulteriore”.
Il contratto di Lorenzo scade il 30 giugno: che prospettive ci sono per lui?
“Il suo, come detto, è un prestito con diritto di riscatto per cui attualmente stiamo aspettando di capire come e quando i termini di tesseramento verranno prorogati. La Fiorentina su di lui ha l’ultima parola e la nostra speranza è quella che Lorenzo possa essere presto contrattualizzato. Altrimenti, se così non dovesse andare, potrebbe crearsi il paradosso che un giocatore della Primavera aggregato alla prima squadra dovrebbe di punto in bianco abbandonare il gruppo dei grandi”.