LUCCHESI A FV: "A TERNI ANNO TOP. IO COME BASTONI? PER ORA SOLO NEI CAPELLI. VIOLA, GIÀ TI SOGNO"
Scorrere, sul vocabolario, fino alla voce "inamovibile". Lì accanto, guardando con attenzione, dovrebbe comparire anche il nome di Lorenzo Lucchesi, ormai divenuto un pilastro per la difesa della Ternana. Eppure l'avventura in Serie B per il talento di scuola Fiorentina non era iniziata poi nel migliore dei modi: una tribuna, nove panchine di fila e la sensazione che qualcosa non stesse girando per il meglio. Poi la svolta, a fine ottobre, con la prima gara da titolare alla quale ne sono seguite altre sette, senza alcuna interruzione. Il risultato? Gli umbri dal terzultimo posto sono risaliti fino alla fascia playout e ora si trovano a un passo dalla zona salvezza. Merito anche del ruolo da protagonista recitato dal classe 2003, che di recente ha anche trovato il suo primo gol tra i professionisti e che, per questo Natale, ha scelto di raccontarsi in esclusiva a Firenzeviola.it.
Una colonna inamovibile della difesa: se lo sarebbe mai aspettato al primo anno tra i grandi, Lucchesi?
“Sicuramente, comunque andrà, non dimenticherò mai l’esperienza che sto vivendo. Questo mio anno a Terni rappresenta l’inizio vero e proprio della mia carriera e ho intenzione di viverlo nel modo migliore”.
Eppure le cose, quando lei è arrivato, non erano iniziate al meglio…
“Quando sono arrivato a Terni non avevo una buona condizione fisica perché non avevo fatto nessuna preparazione ma mi ero solo allenato per conto mio. Ho dovuto aspettare un po’ per carburare e inserirmi nel nuovo gruppo. Quando mi è stata data l’opportunità di giocare ho provato a sfruttarla al meglio ed ora… eccomi qui”.
E la squadra, ora, sta pure girando bene…
“Noi siamo sempre stati un grande gruppo: lavoriamo ogni giorno come dei matti e ora stiamo raccogliendo i frutti dei nostri sacrifici. Non siamo ancora nemmeno a metà stagione ma siamo contenti. L’importante, però, è proseguire su questa strada”.
La salvezza ora sembra molto più vicina: quanto ci credete?
“Diciamo che adesso i risultati ci stanno dando una mano, per cui ora l’imperativo è quello di perseguire su questa strada. La classifica è corta, ci sono tante squadre raccolte in pochi punti… per questo credo che fino alla 38ª giornata ci dovremo sudare salvezza”.
Nel frattempo a Terni l’hanno già ribattezzata il nuovo Bastoni…
“Eccoci…”
Perché dice così?
“Perché Bastoni è un grande giocatore, che anche se ha solo 24 anni può essere considerato già un campione: per me è il difensore italiano più forte in circolazione. Io sono solo all’inizio della mia carriera per cui posso solo dire… magari riuscissi a fare il suo stesso percorso. Me lo auguro con tutto me stesso”.
Ma rivede in sé in qualcosa del difensore dell’Inter?
“Sì, certo: i capelli. E il fatto che siamo entrambi mancini. Per ora stop, direi (ride, ndr)”.
Comprendiamo la sua umiltà. E dei suoi compagni Favasuli e Distefano cosa si sente di dire?
“È stato importante condividere con loro i primi mesi di ambientamento. Specialmente il periodo in cui ho avuto difficoltà a giocare, all’inizio. Avere al tuo fianco persone che conosci da tempo e che ti possono aiutare è stato basilare. Io ho aiutato Costantino e Pippo quando ne avevano bisogno e loro hanno fatto lo stesso con me. Siamo fratelli, prima che compagni e amici”.
Anche loro, come lei, sono stati protagonisti fin qui di una ottima stagione…
“Fin dai primi allenamenti sono stati bravi a mettersi in mostra e hanno dimostrato il loro potenziale. Nessuna sorpresa per me, parliamo di due ragazzi molto forti”.
Quanto è stato importante nel suo percorso di crescita il lavoro con Aquilani a Firenze?
“Fondamentale, non importante. E lo ringrazio perché mi ha insegnato tanto: è stato un giocatore eccezionale e, come tale, ha saputo trasmettermi molto sia nel suo ruolo di allenatore che come persona”.
Se l’aspettava che, già domani, si sarebbe giocato la salvezza contro il suo Pisa?
“Il calcio è un mondo strano… era difficile prevederlo. Ognuno di noi vive giorno per giorno ma l’importante è avere sempre il giusto equilibrio: personalmente mi auguro che anche lui faccia molto bene perché è un grande allenatore e si merita grandi palcoscenici”.
Ha già fatto progetti per quando a fine stagione tornerà a Firenze?
“Ora come ora penso solo a fare bene a Terni, che è quello che mi preme di più. Anche perché chi mi segue mi valuterà solo in base a ciò che sarò riuscito a fare con questa maglia. Poi a giugno vedremo. Ovviamente a tutti piacerebbe giocare con la Fiorentina, in Serie A. Chi direbbe di no?”
Non certo lei, che è fiorentino al 100%…
“Chiaro. Mi pare una riflessione scontata…”
Allora ci dica la sua da tifoso: come vede quest’anno la Fiorentina?
“Sta facendo una grande stagione, i risultati conseguiti parlano per lei. Ma non sono per nulla sorpreso, perché la squadra è molto forte e ben allenata”.
E poi, Lucchesi, c’è il suo amico Kayode che è stato uno dei protagonisti di questa ultima parte di 2023…
“Mike è un altro dei miei fratelli, con il quale oltretutto condivido anche la procura di Vigorelli e la figura del capo scout Ritorni. Ha fatto un anno eccezionale, tra la vittoria dell’Europeo con la Nazionale e l’esplosione in maglia viola ma io su di lui non ho mai avuto dubbi: è un professionista esemplare e spero tanto che continui così”.