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MAURI A FV, FORSE I PROBLEMI VIOLA SONO NELLO SPOGLIATOIO. CAICEDO? NON CREDO PARTA

di Niccolò Santi

L'ex centrocampista e capitano della Lazio, Stefano Mauri, è intervenuto in esclusiva a FirenzeViola.it per commentare la sfida in programma domani tra i biancocelesti e la Fiorentina: "Secondo me ci divertiremo - afferma sicuro - perché i viola sono in ripresa mentre la Lazio è un po' in crisi ma, come i suoi avversari, annovera giocatori capaci di risolvere la gara in qualsiasi momento".

Crede che la squadra di Prandelli sia davvero in ripresa?
"Penso che la Fiorentina a livello tecnico sia sempre stata molto forse e che, vista la classifica, i problemi forse si trovino all'interno dello spogliatoio oppure nella coesione del gruppo. Ma ripeto che la maggior parte dei giocatori viola ha anche molti estimatori sul mercato".

A proposito di mercato, si fa un gran parlare di Caicedo...
"Io non credo ai famosi litigi tra lui e il club. Lui ha dimostrato che dopo Immobile e Correa è il titolare indiscusso, anzi, spesso gioca lui e non Correa. La Lazio non se ne priverà a cuor leggero, a meno che non le vengano offerti minimo 7/8 milioni e non so quanto la Fiorentina sia disposta a sborsare per un giocatore di trentadue anni".

Nel centrocampo viola si è tentata l'opzione Borja regista.
"E penso che in quel ruolo possa tranquillamente dire la sua. In questo caso però devi avere ai lati almeno un giocatore che recuperi i palloni. Prandelli sta cercando il giusto equilibrio, visto che Duncan non gioca pur essendo un ottimo calciatore, Amrabat era abituato a stare a due, eccetera... Il mister proverà a trovare i tre che si amalgamano meglio".

Diceva di Amrabat: la sta convincendo?
"Sta facendo sicuramente meno bene di Verona, ma ricordo anche che la Fiorentina si schiera in modo diverso. Con Juric, il marocchino era abituato a giocare a tutto campo e vi assicuro che avere due punti di riferimento è diverso dal fare l'interno".

Castrovilli lo vede un po' in flessione e semmai perché?
"La colpa è solo dei risultati, in conseguenza ai quali lui si sente quasi in dovere di risolvere da solo le precarietà della squadra perché sa di essere forte. In questo modo però va in difficoltà".