MAZZONE A FV, Grande futuro per Montella. Gila...
Fiorentina e Bologna sono rimaste nel suo cuore. Carletto Mazzone ha trascorso tre anni stupendi in riva all’Arno e quattro nel capoluogo emiliano, la prima volta nel 1985, la seconda nella stagione 1998/1999 e la terza nel 2003 con una doppia stagione che al momento è la sua penultima avventura su di una panchina di serie A. Domenica al Franchi saranno di scena proprio Fiorentina e Bologna, per questo la redazione di Firenzeviola.it ha contattato il tecnico romano che ha espresso il suo giudizio in merito alle questioni legate al ritorno di Alberto Gilardino a Firenze e di questo avvio di stagione di Vincenzo Montella.
Mister, dopo Signori, Baggio e Di Vaio anche Alberto Gilardino sembra essere rinato a Bologna. Che cos’ha di speciale questa città?
Sicuramente le motivazioni che si hanno. A differenza di Firenze, dove la storia, la critica, la tifoseria, vuole tutto quello che hanno e anche qualcosa di più, a Bologna c’è meno pressione e si ha la possibilità di pensare esclusivamente alle prestazioni.
Nella seconda esperienza sulla panchina del Bologna c’era Beppe Signori che era appena arrivato, subito dopo l’addio di Roberto Baggio. A volte passare da un top club a una cosiddetta piccola può aiutare a ritrovare i giusti stimoli?
Ho avuto questi giocatori che erano stati dati per finiti troppo presto. Io ho avuto il piacere di poterli rilanciare. Non si tratta solo di stimoli, rilanciare questi calciatori è stata una mia caratteristica. Cercavo di far capir loro che non erano finiti, giocavo sulle motivazioni e sulle provocazioni perché pensavo che potessero dare ancora tanto al calcio.
A proposito di Gilardino, il problema più grande della Fiorentina di quest’anno è quello di non riuscire a trovare il vero bomber da affiancare a Jovetic. Chi può essere la miglior spalla per lui tra El Hamdaoui, Toni e Ljajic?
Penso che il giocatore giusto possa essere Toni. Non solo perché ho avuto la fortuna di allenarlo, ma perché in certe situazioni la Fiorentina potrebbe cercarlo anche con lanci lunghi sfruttando le sue sponde che potrebbero favorire gli inserimenti dello stesso Jovetic o dei centrocampisti. Nei momenti in cui la squadra non dovesse riuscire a giocare la palla potrebbe risolvere il problema.
Montella in questo inizio di stagione sta facendo un ottimo lavoro. Il suo atteggiamento con la squadra è molto rigido. E’ fondamentale avere il pugno duro nello spogliatoio?
L’allenatore deve avere queste caratteristiche. Deve proporre regole e farle rispettare. Non deve avere figli e figliastri. Deve avere chiarezza nei concetti e penso che Montella abbia queste caratteristiche. Il giocatore deve giocare e l’allenatore deve far giocare. La differenza è grossa.
Montella può essere l’allenatore giusto a Firenze per tornare a vincere qualcosa?
I presupposti ci sono tutti, perché no. E’ arrivato con grande entusiasmo, ha delle basi ben precise. Firenze però deve avere un po’ di pazienza, anche se nel calcio la parola pazienza è negativa ma inevitabilmente si deve dare del tempo. Le città che hanno pazienza poi vengono premiate e se Firenze saprà averla verrà sicuramente premiata.
Alla fine non poteva mancare il colpo di scena. Carlo Mazzone ci ha voluto salutare urlandoci “Forza Viola”, sperando che sia di buon auspicio per la stagione della Fiorentina.