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MOGGI A FV, VIOLA PRENDI IBRA: HA IL FISICO DI CR7 E PIÙ SOSTANZA DI SUSO E RIBERY

di Alessio Del Lungo

La vittoria di ieri sera per 4-1 contro il Galatasaray ha ridato entusiasmo ai tifosi della Fiorentina, ma la squadra per essere competitiva deve essere ancora completata con degli innesti importanti, giocatori capaci di fare la differenza da soli. Per saperne di più FirenzeViola.it ha contattato in esclusiva Luciano Moggi, storico dirigente sportivo e manager calcistico che nella sua carriera ha lavorato per Roma, Lazio, Torino, Napoli e Juventus vincendo numerosi titoli sia in Italia che in Europa.

Il club gigliato è da poco passato dalle mani dei Della Valle a quelle di Commisso. Qual è il suo giudizio sulla nuova proprietà viola?
"Quando ci sono le nuove proprietà è sempre sintomo di cambiamenti importanti perché chi arriva vuole sempre far meglio di chi c'era precedentemente. Mi dicono che Commisso voglia fare abbastanza bene con la Fiorentina, anche se secondo me all'inizio non potrà fare cose eccezionali. Gli uomini di cui si è contornato mi sembrano eccellenti come Pradè, direttore adatto al caso che si intende di calcio e che conosce bene l'ambiente".

La scelta è stata quella di confermare Vincenzo Montella. Che cosa pensa di lui?
"Gli auguro di fare bene, ma è un periodo che non sta facendo grandi risultati nel recente passato, né al Milan né al Siviglia, ma ci sta che siano stati momenti delicati per lui, c'è da aspettarlo: secondo me rappresenta l'incognita maggiore".

Il mercato in entrata si è da poco sbloccato con gli arrivi di Boateng, Lirola, Badelj e Pulgar. Operazioni giuste?
"Il primo anno bisogna aspettare Commisso e dargli tempo come dicevo prima. Lui è arrivato tardi ed in prossimità del mercato quindi se faccio un esame dei giocatori che sono stati presi potrei dire con un'alta possibilità di certezze che per i viola sarà un campionato di metà classifica, ma il tifoso non deve capire che all'inizio è normale".

Il vero successo di questa estate forse sarà essere riusciti a trattenere Federico Chiesa.
"Sì è una cosa molto importante perché dimostra che vuol fare bene. Altre persone avrebbero venduto al miglior offerente un giovane come lui che rappresenta uno dei maggiori talenti che, in questo momento, il calcio italiano è in grado di offrire".

La Fiorentina ha bisogno di un top player. Nelle scorse settimane si è fatto il nome di Ibrahimovic. Pensa possa essere il profilo adatto?
"Questa sarebbe una cosa non utile, ma di più. Zlatan ha un fisico biologico che gli permette di rendere al meglio anche alla sua età, proprio come Cristiano Ronaldo. Sta seminando vittorie ovunque, anche in America. Certamente non sarà la Serie A, ma i gol vanno fatti ovunque si va a giocare e se venisse alla Fiorentina anche per i giovani sarebbe fantastico perché potrebbero imparare forse qualcosa in più da lui che neanche l'allenatore è in grado di dare. Ibra incute timore a tutti quanti anche adesso, ma è ovvio che non è più il giocatore che era ai tempi miei. Suso e Ribery ho dei dubbi che possano servire a qualcosa, ci vuole un giocatore che dia sostanza come lui. In più ha le caratteristiche perfette per il gioco dei viola che hanno sull'esterno Chiesa che mette tanti cross, lui ha come prerogativa la porta quindi di meglio non si potrebbe chiedere".