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MORABITO A FV: "VLAHOVIC GIOCHI, HA UN CONTRATTO! NEL CALCIO FIOR DI INADEGUATI. PRADÈ MI HA DETTO..."

di Niccolò Santi

Per approfondire le dinamiche legate al non-rinnovo di Dusan Vlahovic con la Fiorentina, la redazione di FirenzeViola.it ha contattato in esclusiva l'operatore di mercato Vincenzo Morabito

Morabito, si aspettava questa decisione da parte di Vlahovic?
"Ormai di gratitudine nella vita, e in particolare nel calcio, non è che ce ne sia molta. Per non parlare dei troppi addetti ai lavori che non hanno nulla a che fare con questo sport. Bisogna ricordarci che alla base di tutto − chi paga, compra l'abbonamento, le magliette... − ci sono i tifosi. Tutti auguriamo una gran carriera a Vlahovic, ma a partire dalle società bisogna tenere fuori le persone che non c'entrano col calcio. Perché non si dà la possibilità agli ex calciatori di fare i procuratori o i dirigenti, invece che a persone che magari, tanto per fare un esempio, lavoravano in pizzeria?".

C'è qualcuno in particolare a cui si riferisce?
"No, io parlo in generale. Pensiamo a quello che ha fatto il Milan con Maldini: è stato eccezionale. A Firenze c'era Antognoni, ma pure a Roma poteva essere fatto qualcosa di bello con Totti...".

In tutto ciò, gli agenti e le commissioni pesano sempre di più.
"Ma poi si sente parlare di procuratori che assistono i procuratori... Sono cambiati i valori, dico solo che tempo fa Daniele Pradè, mentre stavamo parlando, mi confessò che non si riconosceva più con questo calcio. Mi ha colpito molto questo concetto, perché noi abbiamo vissuto qualcosa che oggi non c'è più. Oggi l'età media di chi segue questo sport è di quarant'anni, non dimentichiamolo. A me è capitato di trovarmi in mezzo a situazioni scomode, non parlo a caso: ricordo di aver rifiutato offerte molto pesanti di Moggi ai tempi della Juventus per dare priorità, magari, a operazioni con il Glasgow Rangers". 

Si rispecchia, dunque, nella politica di Commisso?
"Io sono per metà calabrese. Noi siamo persone orgogliose, di parola, con valori forti. Commisso è il proprietario della Fiorentina e può fare quello che vuole: ha scelto la linea dura? Va bene così. Anche perché se è vero che ha offerto così tanti soldi a Vlahovic... Non ho parole. Ma perché non mettere una clausola di riconoscimento al club per tutto quello che ha fatto per il giocatore e la sua crescita? E poi non sono così sicuro che altrove lo aspetterebbero come è successo a Firenze".

Tutta colpa dei procuratori?
"No, anche delle società. Che dovrebbero saper mettere la parola fine, come ha fatto Commisso. Anche quella di Milenkovic non è stata una bella storia, perché il West Ham aveva fatto una buona offerta ma qualcuno, e non parlo della Fiorentina, ha preteso l'impossibile".

Adesso conviene di più far giocare Vlahovic o tenerlo in panchina?
"Ma che giochi! Prende i soldi? Giochi. Finché il suo contratto è in essere, deve lavorare. Certe ripicche poi lasciano il tempo che trovano".

A suo avviso come si dovrebbe muovere la Fiorentina a gennaio?
"Sono certo che c'è già un programma, ma non dimentichiamoci che gennaio è stretto e non girano molti soldi. Si parla molto della Juve su Vlahovic, ad esempio, ma non sono mica certo che i bianconeri possano permetterselo già fra tre mesi. In estate c'erano forti Tottenham e Atletico ed è bene che i tifosi sappiano che Commisso ha rifiutato fino a 60/70 milioni, quindi non potrà mai essere accusato di aver pensato di cedere il proprio gioiello. In ogni caso a gennaio sarà meglio venderlo".

Oggettivamente il vice-Vlahovic, in casa, non c'è...
"No, ma è comunque meglio un Kokorin a 5 milioni che un Muriqi a 18. Guardate che se il russo si rimette anche solo un pelino fisicamente può dare una bella mano. Vi dico che, come valore assoluto, due o tre anni fa i viola non sarebbero riusciti ad aggiudicarselo: quando è in forma è davvero forte".