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MORALES A FV, 'GLADBACH CLIENTE SCOMODO. DAL TRAP IMPARAI...

di Giacomo Iacobellis

Si avvicina la sfida di Europa League tra Fiorentina e Borussia Mönchengladbach. Due squadre in ripresa, reduci dalle rispettive vittorie in campionato con Udinese (3-0) e Werder Brema (1-0) e determinate a cogliere anche l'occasione internazionale. Per parlare della gara dello "Stadion im Borussia-Park", FirenzeViola.it ha intervistato in esclusiva chi la Bundesliga la conosce nel dettaglio: Massimo Morales, vice-Trapattoni ai tempi del Bayern Monaco con un lungo passato sulle panchine di mezza Europa, oggi scout in Germania per il Watford e opinionista sportivo.

Morales, che partita si aspetta giovedì sera tra Fiorentina e 'Gladbach?
"Sarà una gara da tripla. In Germania può succedere di tutto, il 'Gladbach è in ripresa e la Fiorentina sta vivendo un buon momento, nonostante la sconfitta di Roma".

Che sorteggio è stato per i viola?
“Quando si incontrano squadre di Bundesliga il sorteggio non può mai dirsi fortunato. Il 'Gladbach viene dalla Champions e negli ultimi anni è sempre stato protagonista in Europa. Non sarà affatto un cliente facile per i gigliati".

Dopo il cambio in panchina, la squadra tedesca sembra aver trovato nuovi stimoli.
"Esattamente. Il campionato non è iniziato come tutti si aspettavano, vista anche la bella cavalcata della passata stagione, ma l'arrivo di Dieter Hecking ha portato nuove motivazioni e, soprattutto, una ritrovata compattezza difensiva. Non è un caso che il 'Gladbach sia reduce da quattro vittorie consecutive".

Che atmosfera troverà la Fiorentina al "Borussia-Park"?
"I viola troveranno un tifo caldissimo. Conosco bene questo stadio perché ci ho giocato da avversario quando allenavo il Fortuna Düsseldorf. Era un derby sentito e combattuto, ma il pubblico ha tenuto sempre un comportamento correttissimo. Lo stadio poi è grande e davvero bello, ci sarà un'atmosfera stupenda”.

La sua carriera da allenatore è iniziata proprio al fianco di un ex viola, Giovanni Trapattoni, nel 1994-'95. Cosa le ha lasciato quell'esperienza?
“Tutto. Lavorare con Trapattoni ha posto le basi per le mie successive 400 partite da professionista. Da lui ho imparato l'etica dell'allenatore, è un'esperienza che mi ha dato davvero tanto sia a livello umano che professionale. In carriera ho allenato giocatori di 60 nazionalità diverse, in Paesi completamente differenti, ma proprio grazie al mio background sono riuscito a creare sempre omogeneità”.

Chiosa sul suo futuro. Oggi lavora come opinionista sportivo e scout del Watford in Germania, ma prima o poi la rivedremo in panchina?
“Lo spero, e anche in tempi brevi. Ho fatto tanta gavetta, ma mi reputo ancora relativamente giovane. Sono pronto per una nuova esperienza da allenatore e mi auguro di trovare presto il progetto giusto per me. Il mio idolo è Maurizio Sarri. Mi rivedo molto nel suo percorso e anche nelle sue idee di calcio, entrambi proponiamo infatti un gioco molto europeo”.