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NATALI A FV, I segreti dello spogliatoio

di M. Conterio M. Magrini
Cesare Natali in esclusiva a FV

L'accento è di quelli lombardi doc. Sorride, come sempre. I compagni, fuori dai microfoni, lo descrivono come intrattenitore, cabarettista, uomo spogliatoio vero. Di quelli che sanno e fanno divertire. Dal caldo di ieri, al freddo di oggi, dopo la pioggia della mattina torna il sole alla fine della seduta. E Cesare Natali, intervistato in esclusiva da Firenzeviola.it, sulle gradinate dell'Antonella De Rigo confessa segreti e curiosità del ritiro, dello spogliatoio, umori ed impressioni su Mihajlovic.

Ripartiamo dal via. La stagione 2010/2011 è ai blocchi di partenza.
"C'è entusiasmo nel gruppo, siamo ripartiti molto bene e con lo spirito giusto. La scorsa stagione abbiamo fatto un campionato deludente, anche se in Europa ci siamo tolti grandi soddisfazioni".

Da Prandelli a Mihajlovic, il sergente di ferro.
"L'etichetta è sbagliata, anche se chi alza la voce nello spogliatoio è sempre e solo lui. E' stato chiaro, dal primo giorno, pretendendo da tutti lealtà, serietà ed impegno, sottolineando che giocherà esclusivamente chi se lo meriterà".

Le ricorda qualcuno?
"Carletto Mazzone, indubbiamente. Anche se con impostazione diversa, ai tempi del Bologna, carattere e grinta sono le sue".

Quelle che Sinisa aveva anche da giocatore. A proposito: consigli da ex difensore a difensore in attività?
"Ancora no, dobbiamo provare soluzioni tattiche ed attendiamo di giocare le prime partitelle prima di parlarne. Ma lo faremo, chiaramente. A proposito: avete visto come calcia le punizioni? E' un fenomeno. Trovatemi uno più forte di lui negli ultimi vent'anni...".

Passiamo alla preparazione: tanto pallone, da subito, in pieno stile Mourinho.
"E' fantastica la preparazione così (sorride, con gli occhi illuminati, ndr). Lavoriamo sull'intensità, abbinando anche la parte aerobica ma per i calciatori è un piacere ripartire col pallone tra i piedi dopo le vacanze, ci divertiamo da morire".

Anche se, quando si è trattato di infilare il pallone di precisione tra i paletti, lei non sembra essersi divertito troppo...
"State scherzando? Ho vinto 5-3 contro De Silvestri ed il tocco decisivo è stato un esterno delizioso. Ho esultato alzando le braccia al cielo, anche Lore ha dovuto ammettere la sconfitta (ride, ndr)".

Botta e risposta: chi soffre di più la sveglia nelle prime ore del mattino in ritiro?
"Vargas. Diciamo che... Ha dei bioritmi un po' rallentati. Io invece mi sveglio subito e riesco ad essere pimpante ed attivo. Mia moglie infatti mi 'odia' per questo...".

Stanco magari lo è... Chi ha visto davvero distrutto?
"Tutti, praticamente, anche se in primis... Il sottoscritto, Donadel, Gamberini e Mutu".

Cogliamo la palla al balzo: come sta Adrian?
"Bene, è sempre riuscito, in tutti questi giorni, a non dar mai l'impressione di una persona che vive un momento difficile. E' una delle sue grandi forze il non far trasparire lo stress psicologico a cui è sottoposto, vivendo il ritiro in maniera serena e da grande professionista".

Torniamo alle cose facete: il più 'casinista'?
"In ritiro siamo sempre tutti distrutti, però De Silvestri è un bel cavallo... (ride, ndr)".

Sembra un bel gruppo, dunque. C'è chi sussurra che in Canada abbia 'regalato gioie'...
"In effetti si... Diciamo, e dico solo questo, che ci siamo divertiti e che quello della Fiorentina è proprio un grande gruppo".

Capitolo futuro viola: su chi puntare per gli anni che verranno?
"Jovetic, chiaro. Tutti da lui si aspettano grandi cose e non potrebbe essere altrimenti. Anche Ljaj.. Lija... Chiamiamolo Adem, che è meglio -afferma con il prezioso aiuto di un divertito ufficio stampa-. La sorpresa può essere lui, dopo sei mesi di ambientamento in cui ha fatto un po' fatica, ora lo vedo bello spigliato e pimpante. Ha fatto il passo in più che mancava, quello di capire la dimensione italiana e fiorentina".

Si è dimenticato Babacar, per caso?
"No, chiaro, ci stavo arrivando. Anche Baba ha grandissime potenzialità: è davvero giovane, ma ha la stoffa per fare a pieno il vice-Gilardino. Se la società ha deciso di non comprare nessun altro in attacco, mi sembra ovvio che sia pronto".

A proposito di Alberto. Che ne pensa del tourbillon di voci e rumors sul suo futuro?
"I ragazzi hanno sentito Gila nella serata di ieri e lui ha detto di essere molto tranquillo. Come potrebbe non esserlo, poi, visto che è al mare...?"

Si parla tanto delle motivazioni. Le vede in tutti nello spogliatoio?
"Quest'anno c'è qualcosa in più da dare, da dimostrare a sè stessi ed al nuovo allenatore. Che poi è naturale farlo, quando c'è un cambio in panchina...".

Parliamo del suo futuro, allora. Resta? Va?
"Se non mi cacciano (sorride, ndr) resto più che volentieri. Io sto molto bene a Firenze, qui ho giocato e sto giocando gare importanti, togliendomi anche belle soddisfazioni".

Un passo indietro, allora. Se le diciamo Milano, semifinale di Coppa Italia con l'Inter e Monaco, in Champions, cosa si ricorda?
"Che... Che dovrei ricordarmi?"

L'aiutiamo: un errore decisivo per il gol di Milito, un quasi-gol di testa all'Allianz Arena.
"Grazie... Sinceramente non ci avevo mai pensato, sono una persona che ama guardare avanti, anche se di quelle due partite ho un ricordo ben chiaro e distinto: Ovrebo".

Chiosa su Boruc, l'ultimo arrivato.
"La prima cosa che mi viene in mente è che è bellissimo. Lui sosia di Jorgensen? Non scherziamo, non c'entra niente. Credo che, alla fine, 'spezzerà molti cuori...'".