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NOSOTTI A FV, VIOLA, NIENTE STRANIERI: IACHINI GARANZIA. RDZ: UN ANNO E POI VOLERÀ

di Andrea Giannattasio

Sfida a quello che poteva essere e, probabilmente, non sarà. Domani a Firenze arriva Roberto De Zerbi, tecnico del Sassuolo che piace e non poco da tempo alla Fiorentina, alla ricerca di una guida tecnica innovativa per la prossima stagione. Ormai però il tecnico bresciano ha deciso di legarsi ancora per un'altra stagione ai neroverdi e sfrutterà la gara di domani al Franchi per ottenere preziosi punti verso la salvezza, un traguardo che vede coinvolta anche la Fiorentina. Per parlare di questo, Firenzeviola.it ha chiesto un parere a Marco Nosotti, volto di SkySport e profondo conoscitore dell'ambiente del Sassuolo.

Nosotti, per il Sassuolo tanti gol fatti e subiti nelle ultime uscite. A Firenze invece molta rabbia dopo il ko di Roma. Che gara vedremo domani?
"Il ritorno di Chiesa dal 1' sarà un elemento importante per la squadra viola: il numero 25 e Ribery sono una coppia super. Penso che molto verrà deciso dalle motivazioni domani: la Fiorentina è arrabbiata, ritiene di aver subito un'ingiustizia e dovrà rispondere sul campo. Certo, bisognerà capire come risponderà la squadra alla terza partita nel giro di pochi giorni ma sono convinto che vedremo un match equilibrato. Il Sassuolo davanti si diverte, ha un attacco molto ben assortito ma spesso in difesa pecca con errori dei singoli, che hanno portato la squadra a subire 10 gol in tre partite".

De Zerbi ha già comunicato che resterà a Sassuolo ancora un anno: ma è mai stato vicino alla Fiorentina secondo lei?
"So che non solo i viola erano interessati a lui ma anche altre realtà del calcio italiano. Io credo che De Zerbi debba ancora finire un lavoro iniziato un anno fa prima di puntare ad una piazza più ambiziosa. Il suo percorso ha portato risultati sotto l'aspetto del gioco e la crescita dei singoli che è sotto gli occhi di tutti, basti pensare a quanto si sono evoluti con lui tre calciatori come Boga, Rogerio e Locatelli. De Zerbi è in piena sintonia con la dirigenza, sa che può ancora compiere dei passi in avanti nella prossima stagione. Poi, si vedrà".

Si aspettava che prima o poi Lirola a Firenze sarebbe esploso?
"Il vero Lirola è quello delle notti europee in Europa League con Di Francesco o quello della scorsa estate nell'Europeo Under-21 non certo quello che si è visto nei primi mesi a Firenze. Ormai a Sassuolo aveva fatto il suo tempo, voleva andarsene e ha trovato una piazza giusta che ha saputo valorizzarlo. Non avevo dunque dubbi che si sarebbe rivelato uno dei più forti esterni d'Italia nel centrocampo a cinque. Merito di Iachini che lo ha "rivoltato" e che gli ha fatto capire come dovesse curare la fase difensiva".

A proposito di Iachini: crede che nelle prossime 10 gare possa davvero conquistarsi la fiducia della Fiorentina per restare a Firenze?
"Bisogna vedere che idee ha la società in vista della prossima stagione. Ovvero, cosa pretenderà dal suo allenatore la Fiorentina. Se far crescere i giovani oppure puntare in alto. Se la Viola vuole aprire un percorso di crescita che porterà alla valorizzazione del suo patrimonio, vedo poco in giro meglio di Beppe, tecnico ordinato che sa trasformare in oro quello che ha davanti. E' un uomo trasparente Iachini, una persona che si fa amare: e questi valori nel calcio contano. Non crediate che Beppe non abbia ambizione: è che non gli è mai stata data l'opportunità di lavorare in un grande club per mettersi alla prova. Sento che la Fiorentina sta valutando tecnici stranieri, ma non sono d'accordo".

Perché?
"Perché un conto è puntare su profili internazionali come Emery o Benitez, che sono delle fuoriserie, un conto invece è cercare nomi esotici di persone che si devono cimentare per la prima volta con il calcio italiano. Guardate Fonseca a Roma: bravo quanto vuoi ma si sta scontrando con le difficoltà del nostro calcio. Per questo io andrei sull'usato sicuro e mi affiderei all'esperienza di Beppe. Con lui la crescita progressiva è garantita".