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ORLANDO A FV, SOUSA MOLLE: È ORA DI ATTACCARE AL MURO

di Dimitri Conti

Massimo Orlando, ex calciatore che ha vestito la maglia della Fiorentina, ha commentato in esclusiva a FirenzeViola.it il momento difficile che sta affrontando la squadra gigliata, ed in primis il suo allenatore Paulo Sousa, finito decisamente nel mirino delle critiche, per la mancanza di gioco, di gol, e di risultati.

Non è un momento facile, né per la Fiorentina né per Sousa, che si sono presi i fischi del Franchi alla fine della gara contro l'Atalanta. Lei che ne pensa?
"Credo che sia più una questione di testa. La squadra in questo momento ha paura, soprattutto quando gioca in casa, in controtendenza con quello che si è visto, sia con Montella che nel primo Sousa. Io ve lo posso dire, i tifosi sono stati anche bravi: qualche anno fa avrebbero reagito in maniera completamente diversa".

Ma Sousa rischia il posto?
"Il mister rischia sempre: se c'è da cambiare, si partirà in ogni caso da lui. E c'è da dire che si vedono davvero troppi errori. La sensazione è quella di una squadra che non c'è, composta da giocatori impauriti".

È possibile che parte della squadra abbia sfiduciato, o comunque delegittimato, in qualche modo Sousa?
"Eh, è normale che si pensi questo. Già qualche settimana fa mi è venuto un pensiero del genere. Inconsciamente può darsi che qualcuno abbia mollato, ma l'esperienza mi insegna, dato che anch'io in passato ho avuto dei problemi con qualche mio allenatore, che una volta che si scende in campo non ci si pensa mai. Fa specie vedere giocatori come Gonzalo e Borja così in difficoltà: qualcuno più di altri può risentire di questa situazione".

Quale può essere l'antidoto giusto per superare questo momento così complicato?
"Sousa deve tirare fuori la grinta, e attaccare la gente al muro, se serve. A volte dà l'impressione di essere troppo buono e molle, e che le sue parole non rispecchino la realtà. Questa è la parte più difficile".

Che sensazioni ha per il futuro di questa squadra?
"Questa squadra senza Ilicic è in palese difficoltà. Anche Bernardeschi non sta vivendo un bel momento, e si vede: domenica ha sbagliato dei cross semplici che aveva sul sinistro. È in confusione totale. Un rimedio potrebbe essere quello di mandare in campo uno stravagante come Zarate, affiancandolo a Kalinic, che mi sembra ancora l'unico a fornire prove positive. Serve che Badelj e Vecino crescano di condizione e personalità. Non vedo invece all'orizzonte un cambio di modulo, almeno finché ci sarà Sousa. La squadra quando vuole, sa giocare, ma se domenica a Cagliari non dovesse fare risultato, subentrerebbe ancora più paura nell'ambiente, e la situazione potrebbe farsi pericolosa davvero".