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ORRICO A FV, I DV si sono stufati...

di Marco Sarti

"Parlare di Fiorentina in questo momento è come sparare sulla Croce Rossa". Questo il pensiero di Corrado Orrico sulla situazione di casa viola, tra addii difficilmente spiegabili e cessioni di grandi campioni, tra allenatori in bilico già prima di partire per il ritiro e un mercato che ancora stenta a decollare. Una voce critica, nient'altro. E come tale va presa quella dell'istrionico allenatore di Lucchese e Inter soprattutto che a briglie sciolte parla di Fiorentina e dintorni. 

Orrico, un'impressione sulla situazione in casa viola.
"Parlare della Fiorentina, in questo momento è come sparare sulla Croce Rossa: il momento non è stimolante e le colpe sono della società. I Della Valle si sono stufati di spendere per stare ad alti livelli"
Non vede rosa nel futuro della Fiorentina...
"Nel calcio come nella vita non si sa mai. Però, ci sono tanti elementi che mi fanno dubitare della bontà del progetto viola e anzi mi fanno pensare che il progetto non ci sia proprio più. Sono stati disfatti sei anni di gestione da quando c'è stato l'annuncio del cosiddetto autofinanziamento".
Però lo stesso Andrea Della Valle ha parlato di obiettivo quarto-ottavo posto.
"L'obiettivo sembra più una salvezza tranquilla".
Entriamo nello specifico, quali sono le colpe della società?
"I Della Valle sono persone ambiziose, grandissimi imprenditori, vogliono sempre vincere. A loro era stata promessa la Cittadella, e dal momento in cui hanno capito che era promessa da marinaio hanno - sempre per rimanere in tema marinaresco - "tirato i remi in barca"
Che significa "hanno tirato i remi in barca"?
"Non spendono più. Questa è gente grandissima, con tantissimi interessi e tantissimi progetti, e la Cittadella era uno di questi. Nel momento in cui hanno capito che il calcio a Firenze era essenzialmente 'a rimessa', hanno fatto un passo indietro. Anche la politica dell'abbassamento del monte stipendi significa essenzialmente questo. Come si può pensare di vendere Mutu se non per ragioni meramente economiche?"
Eppure ci sono motivazioni anche caratteriali alla base della cessione del rumeno.
"Non facciamo i moralisti: un giocatore si giudica in campo, non in pizzeria o in discoteca. Mutu è simpatico, è un guerriero, uno sempre sopra le righe, nonché un vero fenomeno. Uno che andava preso a bastonate per come si comportava in campo era Felipe Melo, per esempio, non Mutu".
Tra l'altro, si parla molto di Cassano quale eventuale sostituto.
"Sicuramente è un giocatore che può colmare il gap tecnico lasciato dalla cessione de rumeno, però - anche in questo caso - manca una certa chiarezza: si vende Mutu per moralismo e si prende Cassano?"
Parliamo della squadra: come giudica Mihajlovic?
"Non ha grandissime colpe, quando ha avuto i giocatori è riuscito a cavarsela. I troppi infortuni hanno condizionato la stagione".
Alcuni giocatori invece sono sembrati svuotati.
"Non mi è piaciuto Montolivo. Uno come lui doveva caricarsi addosso la squadra, invece si è appiattito sulla mediocrità degli altri. Gilardino, invece, mi è sembrato svuotato. Vargas non ha praticamente mai giocato per infortuni. Ma questa è la regola del calcio…"
Mi scusi, ma quale regola?
"Nel calcio, quando le cose vanno male, vengono fuori tantissimi infortuni, anche inspiegabili e lunghissimi perché i giocatori non vogliono partecipare al grigiore del momento e fanno di tutto per non scendere in campo".