ORRICO A FV, MONTELLA IL MIGLIORE. SALAH PIÙ UTILE DI CUADRADO
Il trionfo di una settimana fa all' “Olimpico” e il ritorno alla vittoria in campionato di domenica scorsa contro l'Atalanta sembrano aver finalmente riportato la giusta serenità in casa Fiorentina. Nel 2015 i risultati positivi sono progressivamente tornati, anche se i viola non sono ancora riusciti a riproporre quello spumeggiante tiqui-taka che nei primi due anni della gestione Montella (sopratutto nel primo) aveva stregato l'Italia intera e non solo. Così, oltre a Gomez e compagni, ultimamente pure l'aeroplanino è entrato nel mirino della critica. Per commentare l'operato di Vincenzo Montella, Firenzeviola.it ha contattato in esclusiva un tecnico che di squadre in carriera ne ha allenate tantissime: l'ex Inter, Siena ed Empoli (tra le tante) Corrado Orrico.
Orrico, cambi tardivi, formazioni sbagliate, poca personalità e pessima comunicazione: su Montella se ne sono sentite di tutti i tipi dopo l'inizio stentato dei viola in questa stagione. Critiche meritate secondo lei?
“Assolutamente no, a Firenze ormai siete abituati troppo bene e ogni piccolo problema diventa subito un pretesto per criticare. Ci tengo a precisare che Vincenzo Montella è l'allenatore più forte che la Fiorentina ha avuto negli ultimi tempi. Più forte pure di Cesare Prandelli, perché più diretto, pulito e meno politico. Non capisco come dopo due anni di straordinario lavoro si possa criticare un professionista di primo ordine come lui, che, nonostante non abbia a disposizione grandissimi giocatori, ma piuttosto tante vecchie glorie a fine carriera o infortunati, anche in questa stagione è riuscito a amalgamare alla perfezione il gruppo. Se Gomez continuerà a segnare, il popolo gigliato si toglierà comunque le sue soddisfazioni, fidatevi”.
Se non dipendono dall'allenatore, a cosa sono dovute dunque le difficoltà di questa Fiorentina 3.0?
“A Firenze le prime difficoltà sono arrivate con la partenza di due campioni come Jovetic e Ljajic due anni fa. Con questi due attaccanti molto tecnici e liberi di muoversi per tutto il campo Montella aveva costruito una squadra pressoché perfetta che neanche gli arrivi di Rossi e Gomez hanno consentito di eguagliare a livello di rendimento e di spettacolo. La sua prima Fiorentina vantava senza alcun dubbio il miglior calcio d'Italia. Poi, il calcio perfetto dei viola è diventato un buon calcio, più statico e prevedibile, ma se quella Fiorentina lì non si è ancora rivista, la colpa non è certo dell'allenatore. Se mi permette...”
Prego.
“Gli allenatori di fronte a certe prese di posizione da parte delle società possono fare ben poco. Jovetic e Ljajic sono stati venduti e la macchina perfetta costruita da Vincenzo si è in qualche modo inceppata. Ma cosa poteva farci lui? Anche con Neto quest'anno è successa la stessa cosa con Montella che all'improvviso si è sentito dire dall'alto che il brasiliano non doveva più giocare. Purtroppo i tecnici sono l'anello debole all'interno delle strategie di compra-vendita delle società”.
Parlando proprio di mercato, pensa che in questa sessione invernale la Fiorentina si sia indebolita o rafforzata?
“Personalmente non sono un grande fan di Cuadrado, quindi non credo che con la sua cessione i viola abbiano perso più di tanto. Riconosco la sua grande capacità di spaccare le squadre, ma sul piano tattico a Firenze era un giocatore imprevedibile sia per gli avversari che per i suoi stessi compagni di squadra. L'arrivo di Salah, un calciatore più ordinato tatticamente che non fa la guerra da solo contro tutti come il colombiano, ha portato all'ombra del Duomo un esterno valido e una seconda punta meno anarchica e più utile per lo sviluppo della manovra corale. Salah, Diamanti e Gilardino per Cuadrado: alla fine sarà il campo a parlare, ma secondo me i dirigenti gigliati hanno operato molto bene in questo mercato”.