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PADALINO A FV, La mia era una grande Fiorentina

di Paolo Bocchi

Il 2010 non è stato un anno felice per la Fiorentina e le cause sono fonte di discussione in tutto l'abiente gigliato. Per un commento sulla situazione in casa viola e sul momento del calcio italiano, Firenzeviola.it ha chiesto in esclusiva il parere di Pasquale Padalino, ex difensore della Fiorentina nel momento migliore della gestione Cecchi Gori dal '95 al 2000.

Iniziamo con un giudizio sul 2010 della Fiorentina.
"Sicuramente è stato un anno lontano dalle aspettative di tutti, società e tifosi. Le assenze di Mutu e Jovetic sicuramente hanno segnato in negativo il cammino della Fiorentina ma mi sembra che ultimamente la squadra sia in ripresa. Se, come sembra, arriverà qualche innesto a gennaio e rientreranno un po' di infortunati, sono certo che la squadra saprà risollevarsi".

Cosa pensi dei difensori della Fiorentina?
"Non li ho seguiti abbastanza da poter dare un giudizio, non sarebbe giusto. Conosco Gamberini. Alessandro l'ho avuto a Bologna come discepolo, aveva 20 anni ma già si intravedevano le sue doti. Sinceramente da lui quest'anno mi aspettavo di più. Gli anni scorsi era diventato un punto di riferimento per la squadra ma il suo rendimento è un po' calato. Le cause sono da attribuire ai numerosi infortuni che ha avuto negli ultimi due anni. Quando un giocatore non è a posto fisicamente tutto diventa più difficile".

Rispetto a quando giocavi il calcio italiano è cambiato e forse, visti i risultati nelle coppe ed il brutto mondiale dell'Italia, in peggio. Quali sono le cause?
"Non si possono dare i ragazzi in mano a gente che non era nel calcio. Bisogna ricominciare ad insegnare la tecnica partendo dai giovanissimi. Quando sono stato allenatore della Nocerina ho avuto alcuni giocatori che non sapevano neanche cosa fosse uno stop. In Italia iniziano a mancare i difensori, i portieri; ruoli per cui eravamo famosi nel mondo. Sono contento che nella Fiorentina ci sia un ragazzo come Camporese che si sta affermando in prima squadra".

Che ricordi hai della tua Fiorentina?
"La mia Fiorentina era una squadra forte, costruita con criterio da Antognoni e Cinquini: Bigica ed Amoruso erano stati presi dal Bari, io arrivavo da Foggia, insomma, senza dover per forza ricorrere a tutti questi stranieri che abbiamo oggi, girando tra le squadre minori si riuscivano a trovare giocatori interessanti anche per le squadre di vertice. E la nostra Fiorentina lo era".