PAOLILLO A FV, 70 MLN PER CHIESA? PREZZO OK: ECCO CHI IN CAMBIO DALL'INTER. ROCCO...
All’inizio era stato sufficiente il “no” sulle rive del fiume Hudson per mettere una pietra sopra ad ogni discorso relativo al futuro di Federico Chiesa. Da qualche mese, tuttavia, la posizione della Fiorentina si è decisamente ammorbidita. Prima il “ne parleremo con il giocatore”, poi il “deve arrivare un’offerta adeguata” ribadito anche due giorni fa da Commisso ed infine anche la netta apertura alla Juventus (“Se vorrà andare proprio lì, lo accontenteremo”), dopo l’irritazione del patron viola per la corte smodata che i bianconeri hanno fatto in estate al gioiello classe ’97 e la polemica che è divampata lo scorso febbraio dopo l’arbitraggio della gara di Torino. Un evidente cambio di vedute che ha innescato l’ennesimo turbinio di voci sul futuro di Chiesa, con l’Inter che stavolta sembra balzata in pole position per aggiudicarsi l’esterno, per il quale la Fiorentina farà in ogni caso di tutto per provare ad allungare contratto, attualmente in scadenza nel 2022. Per parlare di questo scenario di mercato, Firenzeviola.it ha chiesto un parere ad Ernesto Paolillo, storico ex amministratore delegato dell'Inter.
Paolillo, la Fiorentina per Chiesa chiede 70 milioni: è una cifra adeguata?
“Tanti dicono che a causa del coronavirus i prezzi sul mercato si siano abbassati in modo notevole e che dunque il mercato estivo al quale andiamo incontro sarà molto povero. Io invece penso che per ciò che riguarda i talenti veri del nostro Paese nulla cambierà. Per cui se Chiesa pochi mesi fa valeva 70 milioni, adesso ne vale altrettanti. E fa bene la Fiorentina a non scendere sotto questa soglia”.
L’Inter sembra aver messo la freccia sulla Juventus per il calciatore viola…
“E la cosa, da tifoso nerazzurro, non può che farmi felice. Certo, ammetto che 70 milioni siano una cifra molto alta però come dicevo perfettamente adeguata al valore di Chiesa: i talenti italiani si contano sulle dita di una mano ed è giusto che siano valutati come merce rara. Se Federico dovesse venire all’Inter, la squadra di Conte diventerebbe una vera colonia italiana e tutto ciò darebbe un valore in più alla rosa, che lotterebbe davvero per la maglia”.
Ci sono calciatori in uscita dall’Inter che potrebbero fare al caso dei viola?
“Ce ne sono almeno 4 o 5, i primi due che mi vengono in mente sono Nainggolan e Dalbert. Il primo tornerà a Milano dopo l’esperienza di Cagliari ma è destinato a ripartire perché non rientra nei piani di Conte, il secondo si trova già a Firenze e mi pare abbia fatto una discreta prima parte di stagione. Certo, non saranno sufficienti i cartellini dei due giocatori per equiparare il valore di Chiesa, ma certamente possono essere un incentivo per concludere l’affare. Prima di tutto però serve una cosa…”
Prego.
“La Fiorentina deve avere bene in testa il piano tattico da utilizzare in vista della prossima stagione. E per questo è basilare che sia anche certo il nome del tecnico della squadra viola per il 2020/21. Iachini resterà? Oppure verrà un altro al suo posto? Prima di vendere Chiesa ed eventualmente scambiare giocatori servirà aver chiarito questo aspetto”.
Da grande dirigente qual è stato, che idea si è fatto Paolillo di Rocco Commisso?
“È un imprenditore con tanta voglia di fare ma credo che la stagione modesta alla quale la Fiorentina è andata incontro non sia certo una sua colpa. La squadra dopo la cessione del club era da ricostruire e di tempo ce n’è stato poco. Sul fronte stadio poi niente di nuovo sotto il sole…”
Perché?
“Sa da quanto tempo assisto al muro contro muro tra i presidenti delle squadre di calcio e i sindaci? Sono decenni ormai, ma per Commisso è tutto nuovo, sta solo facendo i conti con una realtà che non gli apparteneva fino ad un anno fa mentre noi italiani ormai abbiamo le spalle larghe sul tema. Mi auguro solo che questa disgrazia legata al Covid-19 dia l’impulso ad investire, in modo tale che anche il progetto ambizioso di Commisso sullo stadio possa essere realizzato”.