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PAOLILLO A FV, CHIESA VIA CON OFFERTA GIUSTA. BIRAGHI HA TALENTO: FARÀ BENE

di Alessio Del Lungo

L'Inter sabato aprirà il suo campionato contro la Fiorentina, mentre i gigliati si presenteranno a San Siro forti dell'1-0 interno contro il Torino della settimana scorsa. Oltre ai temi di partita a tenere banco in casa viola c'è il futuro di Federico Chiesa. Per parlare di tutto questo, ma anche degli ex nerazzurri, FirenzeViola.it ha contattato in esclusiva, Ernesto Paolillo, storico ex amministratore delegato ai tempi di Massimo Moratti.

Il prossimo weekend inizia il campionato dell'Inter. Che partita si aspetta contro la Fiorentina?
"Mi aspetto indubbiamente una prova molto sostenuta da parte dell’Inter e di carattere perché avendo iniziato le altre il campionato con vittorie chiare occorre testarsi e far vedere che si parte alla grande e si può essere considerati tra i candidati allo scudetto. Bisogna dimostrare di essere competitivi".

L'arrivo di Vidal che cosa aggiunge ai nerazzurri?
"Aggiunge l’esperienza, quella che anno scorso è mancata visto che la squadra non ha salvato il risultato molte volte per fasi di gioco e errori dovuti a questo. Vidal è un grande giocatore. Non conosco la sua condizione fisica, ma penso sia in grado di giocare già contro la Fiorentina".

Cosa ne pensa del ritorno in viola di Borja Valero?
"È un giocatore di esperienza, sa toccare bene la palla, nel contesto dell’Inter è stato penalizzato dalla sua minor velocità e non è riuscito ad esprimere al meglio le sue capacità di gioco, di classe e di tocco di un certo tipo. Fare assist in piena velocità lo ha sofferto, ma fa assolutamente al caso dei viola. Si è espresso bene, ma non al meglio qua, cambiando squadra e ambizioni ci riuscirà sicuramente".

Lo stesso percorso lo ha fatto Cristiano Biraghi, da cui tutti nell'ambiente gigliato sono rimasti piacevolmente colpiti.
"Biraghi lo conosco molto bene, era nel settore giovanile ai tempi in cui io ero amministratore delegato. Mi ha sempre entusiasmato, ricordo lo portammo con Benitez in USA e fece un gol bellissimo contro il Manchester City. Ha carattere e mentalità giusta, farà molto bene alla Fiorentina. Per mille motivi anche affettivi mi è dispiaciuto che sia venuto via dall'Inter, ma i nerazzurri premiano l'esperienza giustamente alla non completa maturità di alcuni giocatori, ma lui ha talento".

Alla luce della sua grande esperienza, cosa farebbe con Federico Chiesa se fosse in Commisso?
"Io ho imparato che quando un giocatore vuole andare via è bene assecondarlo, ma solo a determinate condizioni dove non ci guadagna solamente lui, ma anche la società che lo ha coltivato. Conviene portare a casa tutti i benefici possibili per poi investire bene il ricavato di quella vendita".

Il presidente viola ha mandato segnali chiari ai tifosi: vuole investire nelle infrastrutture e riportare in alto la Fiorentina. Le piace?
"Assolutamente sì. Il calcio italiano ha bisogno di investitori che abbiano le idee chiare sul business che bisogna fare: infrastrutture migliori che aiutano sia i tifosi per assistere in condizioni migliori alle partite, ma soprattutto la squadra negli allenamenti. In più è fondamentale investire sui giovani talenti che possono aiutare per incassare e fare plusvalenze o giocare in prima squadra. È producente un business di questo tipo e Commisso mi sembra di capire che voglia fare proprio questo".