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PAPA WAIGO A FV: "VINCERE SOFFRENDO È SEGNO DI CRESCITA. SU ITALIANO E DV9..."

di Luciana Magistrato

L'ex attaccante viola Papa Waigo, mai dimenticato per il suo carattere e per un grande gol alla Juventus, in questi mesi in Italia per dare seguito al suo progetto calcistico che ha creato in Senegal (un'Academy), sta seguendo con attenzione la Fiorentina dove ha appunto giocato e dove ora ha anche un motivo in più per tifare: "Vincenzo Italiano è stato il mio capitano a Verona e mi aiutò tanto ad inserirmi, è stato una specie di mentore. Ed ho giocato anche con Marco Turati, il suo collaboratore, perciò sono felice di trovarli in una squadra dove ho giocato e in una città alla quale resto molto legato. Sono stato a salutarlo prima della partita di Coppa Italia".

Da giocatore si capiva già che potesse diventare un buon allenatore? "Era sempre carico, in campo e fuori. E già come giocatore sapeva cosa serviva in quel momento, se attaccare o temporeggiare, inoltre aveva il DNA del leader. Non mi meraviglia insomma vederlo allenatore perché lo era già in campo. Per età ed esperienza però è ancora un emergente espero che trovi qui la sua continuità".

Ieri non è stata la miglior partita della Fiorentina che però ha vinto, che segnale è? "E' il segnale che la squadra sta crescendo consapevole dei limiti. Non era facile per nessuno giocare tre partite in sette giorni, inoltre nella precedente partita la Fiorentina aveva perso con il bel gioco ed Udine non è mai una piazza facile. I bianconeri pressavano per non far partire da dietro ma nel primo tempo i viola hanno giocato benino trovando questo gol che nella ripresa, vedendo le difficoltà a fare altre reti, ha preferito difendere e stringere i denti per portare a casa i tre punti. Credo che anche questo faccia parte della crescita di una squadra, non si può sempre vincere giocando a mille. Tre punti sono fondamentali per il morale e la classifica, oltre che per affrontare il Napoli, cosa mai facile".

Il Napoli è battibile? E' una squadra che negli ultimi anni ha trovato una sua continuità ed ha mantenuto tante bandiere come Insigne o Koulibaly ed insomma una sua colonna vertebrale. Sono giocatori abituati all'Europa e che ora vorrebbero vincere il campionato, indipendentemente dai meriti dell'allenatore. Ma la Fiorentina se vuole entrare nel giro delle big deve imparare anche a vincere con le big appunto".

Italiano può aprire un ciclo? "Non parlerei di cicli perché nel calcio di oggi il mercato cambia sempre le carte in tavola, con giocatori che vanno e vengono velocemente. Ma quello che conta è che la proprietà abbia un suo progetto che allenatore e giocatori sposino. E nella Fiorentina la proprietà ora mi sembra abbia un bel progetto con un allenatore giusto che speriamo continui su questa strada".

A proposito di mercato, Vlahovic le piace e pensa debba rinnovare? "E' un attaccante giovane e credo che sul mercato italiano ed europeo sia tra i migliori. Mi piace perché ha rabbia, atteggiamento giusta, voglia di dimostrare ed è un punto di riferimento per la squadra. Se dovessi dargli un consiglio, deve risolvere la questione del contratto per stare sereno perché alla lunga giocare con i dubbi non è facile ma credo che lui sia un grande giocatore e spero che continui ad esserlo nella Fiorentina".

Cosa c'è nel futuro di Papa Waigo? "Di dare un futuro ai ragazzi africani. Ho il patentino Uefa B e voglio stare nel mio paese per allenare futuri giocatori che però voglio seguire anche dal punto mentale. Anche qui in questo periodo sto seguendo dei ragazzi per dare loro dei consigli, i ragazzi insomma vanno anche seguiti non solo dal punto di vista calcistico".