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PAPARESTA A FV, CASTROVILLI? PREFERIMMO I VIOLA ALLA JUVE

di Andrea Giannattasio

Gianluca Paparesta, oltre ad essere stato a lungo arbitro internazionale, ha scritto anche pagine importanti per la storia del Bari. Della sua Bari. Entrando di fatto anche all’interni di quella della Fiorentina, fin da quando nel 2016 ha permesso a Gaetano Castrovilli di muovere i primi passi all’interno del settore giovanile viola (il numero 8, cresciuto nel vivaio dei pugliesi, partecipò appena diciannovenne al Torneo di Viareggio nella Primavera di Federico Guidi, tornando poi l’anno successivo per i sei mesi finali di campionato disputando anche l’atto conclusivo per lo scudetto). Con lui Firenzeviola.it ha scelto di parlare dell’esordio in Serie A del centrocampista, che con le sue giocate di classe e la sua personalità ha già fatto innamorare Firenze.

Paparesta, è rimasto colpito dai 90’ di Castrovilli contro il Napoli?
“Gaetano è un ragazzo che faceva parlare di sé già quando era al Bari: si vedeva che aveva nelle sue corde tanta qualità e le stimmate di un giocatore in rampa di lancio. La stagione a Firenze nel settore giovanile e il biennio a Cremona gli hanno permesso di completarsi e di diventare un giocatore molto importante”.

Cosa ricorda di Castrovilli bambino?
“Dei tanti paragoni che si sprecavano per lui ma soprattutto degli immensi sacrifici che la famiglia ha fatto per permettergli tutti i giorni, da Minervino Murge, di spostarsi a Bari per prendere parte agli allenamenti: l’esordio in A è un regalo che Gaetano ha fatto ai genitori, allo zio e al nonno al quale è sempre stato legato. Ma è una soddisfazione anche personale…”

Perché?
“Sapevamo da tempo che Castrovilli era il gioiello più fulgido del nostro settore giovanile e la sua crescita in questi anni è stata dovuta anche al duro lavoro che mister Urbano e  mio padre Romeo, in qualità di capo del settore giovanile del Bari, hanno svolto su di lui. Ricordo ancora bene la festa che abbiamo fatto per Gaetano quando fece 18 anni”.

Di Castrovilli si parlava come il nuovo Verratti: può davvero fare un percorso simile?
“Non lo so, di sicuro la Nazionale è un obiettivo al quale può aspirare perché Gaetano è un giocatore duttile, che sa giocare in più ruoli: è una mezzala ma all’occorrenza può fare il fantasista. Tecnicamente è un giocatore sopra la media e si è sempre messo a disposizione ovunque sia andato. Per informazioni potete chiedere a Marangon…”

Ci spieghi.
"L’attuale team manager della Fiorentina conosce bene Gaetano, perché ha lavorato a lungo a Bari e si era accorto prima di altri di quelle che erano le qualità di questo giocatore. Sono contento che le strade dei due si siano ricongiunte a Firenze”.

Nel 2017 la Juve voleva Castrovilli ma lei preferì darlo alla Fiorentina: è vero?
“Sì, anche i bianconeri erano sulle sue tracce ma noi preferimmo in virtù dei buoni rapporti con il club viola e con Pantaleo Corvino di darlo alla Fiorentina, che ha sempre avuto un ottimo settore giovanile: pensammo che la scelta viola sarebbe stata quella più ideale per permettergli di crescere. E così è stato”.