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PAPARESTA A FV, PROPRIETÀ VIOLA È SOLIDA: TENERE CASTRO E CHIESA MIGLIOR AFFARE

di Alessio Del Lungo

Il presidente dell'UEFA, Aleksander Ceferin, ha garantito che la priorità al momento sia la salute dei giocatori, ma allo stesso tempo ha assicurato che i campionati saranno terminati. La posizione del calcio italiano e non solo in questo momento è di grande difficoltà e le decisioni da prendere sono di grande responsabilità. Per approfondire questi argomenti, ma non solo FirenzeViola.it ha contattato, in esclusiva, l'ex arbitro e dirigente, Gianluca Paparesta.

Che idea si è fatto sulla ripresa del campionato?
"Il problema è che è una situazione a livello mondiale visto che questo virus maledetto ha colpito tutti. Bisognerà capire quando saremo in grado di uscirne, senza accelerare troppo i tempi perché si correrebbe il rischio di rovinare e compromettere quello che si sta facendo. Leggevo il il protocollo sanitario... Capisco la necessità di riprendere per motivi economici anche al più presto, ma il rischio non è contemplato ancora secondo me. Certo, si prevedono in caso di positività nuovi tamponi, una nuova sospensione, ma si andrà ancora incontro a incognite non note. Auspico una ripartenza in condizioni di sicurezza".

Pensa che in Serie A ci siano dei presidenti che antepongano interessi economici personali ad altre problematiche maggiori?
"Bel problema. Come si fa a dirlo? E' chiaro che ci sono interessi contrapposti: chi ha obiettivi auspica di raggiungerli e vuole riniziare, chi non li ha non ha fretta ed infine c'è chi potrebbe trovare anche opportuno lasciare questo campionato anomalo alle spalle e ripartire l'anno prossimo. Ogni soggetto ha interessi contrapposti, la Lega e la Federcalcio devono trovare una sintesi per tutelare gli interessi di salute e di sicurezza e, dall'altra parte, tutelare anche gli interessi economici importanti messi a grave rischio dai mancati incassi e dalla situazione legata ai diritti tv".

Si è parlato poco dei rischi che correranno gli arbitri.
"Sicuramente gli arbitri hanno lo stesso grado di rischio che hanno calciatori, dirigenti, massaggiatori... Quando si esce da un contesto di quarantena in cui siamo stati a riparo da contagi è chiaro che anche gli arbitri hanno questo rischio. Per loro, soprattutto per quelli che non sono dediti solo ad arbitrare, riprendere a lavorare, rifrequentare l'ambiente di lavoro e poi gli ambienti sportivi, gli spogliatoi è complicato".

Il VAR continuerà ad essere utilizzato?
"Se i giocatori possono andare in campo con il contatto fisico, non vedo perché gli arbitri non possono andare in una struttura sanificata con le adeguate precauzioni. Dovranno passare da un protocollo sicuramente, ma non vedo una motivazione di pericolo per la salute. Se non c'è pericolo a giocare per 22 uomini che saltano, corrono, si marcano, si trattengono, non c'è motivo per cui l'arbitro o il VAR debba avere maggiori rischi se rispettate le giuste distanze".

Qual è invece la sua posizione sul taglio degli ingaggi dei giocatori?
"C'è chi ha bruciato i tempi ed ha trovato accordi e chi sta aspettando che la Lega possa centralizzare anche questo accordo sulle riduzioni. E' chiaro che questa crisi si avverte dappertutto e si ripercuote anche sul calcio ed i suoi protagonisti. Ci sarà una ricaduta e mi auguro possano essere fatte delle previsioni dei costi in funzione dei mancati ricavi".

Come immagina la Fiorentina del futuro?
"La Fiorentina ha una proprietà molto forte, solida, nuova nel mondo del calcio italiano e molto propositiva: vedo solo aspetti positivi e possibilità di crescita con una dirigenza che cercherà di porre in essere quelle iniziative che dall'America verranno proposte da Commisso per portare benefici ai viola. Chi ha proprietà forti potrà usufruire di maggiore sicurezza in futuro".

Quale sarà secondo lei il destino di Castrovilli e Chiesa dopo la prossima sessione di mercato?
"Mi sembra che Commisso stia facendo di tutto per trattenerli e ci è riuscito con Chiesa anche lo scorso anno. Castrovilli è blindato e si parla anche di adeguamento di contratto, di rinnovo. Sono dei gioielli ed un patrimonio che il presidente vuole conservare al meglio. In un contesto come quello che c'è adesso il miglior affare potrebbe proprio essere trattenere questi due giovani talenti che faranno molto bene in una squadra giovane che già sta dimostrando parte delle sue potenzialità".