PASQUAL A FV, VIOLA BRAVA DI FRONTE EMERGENZA COVID-19. SU TAGLIO STIPENDI E DAINELLI...
Fonte: a cura di Giacomo Galassi
L'ex capitano della Fiorentina Manuel Pasqual è stato il protagonista di una diretta Instagram organizzata proprio da FirenzeViola.it, sulla nostra pagina ufficiale. All'ex terzino sinistro viola sono state poste tantissime domande che ci hanno dato l'opportunità di ripercorrere insieme a lui la sua carriera con la maglia della Fiorentina. Queste le sue parole e le sue risposte:
Sulla situazione attuale: "Ormai non c'è più la maniera di venirsi a trovare e questo delle dirette è l'unico modo. Qualche amico si è ammalato, ha avuto qualche problema. Per fortuna i miei familiari stanno tutti bene. Anche quelli su a Venezia".
Lo sport e la Serie A come si sono mossi di fronte a questa emergenza: "E' una situazione particolare, come in Italia e tutta Europa. Da una parte abbiamo fatto da apri pista dopo la Cina. Non conosci il livello di contaminazione di questo virus e quindi rischi e anzi sei ora a pagar dazio. Forse c'era la possibilità di fermar prima la Serie A, come molti altri sport. Abbiamo visto una serie di discussioni legate a tutti gli sport. La cosa che mi ha creato un po' di dispiacere è stato quando il Ministro Spadafora, a quattro giorni prima che venisse fermato, tutto aveva detto che aveva parlato con gli organi televisivi per dare le partite in chiaro. Nessuno sapeva come reagire e prendersi la bega di bloccare il tutto".
Sul tuo futuro: "Collaborare e lavorare per la Rai mi piace. Mi diverte e mi dà entusiasmo, ridandomi anche quella adrenalina che avevo un po' perso. Fare le dirette delle coppe mi è piaciuto un sacco. Anche fare l'opinionista a 90° minuto mi piace moltissimo. Questo è un passaggio, l'altro invece di provare a fare anche un altro corso per prendere il livello successivo di patentino da allenatore. Ho anche il patentino di Uefa B, avevo iniziato a collaborare un anno fa con la Floria, con l'annata 2005. La cosa che mi fa strana è che mi chiamano mister. Non penso però di avere nel mio futuro il ruolo di allenatore. Vedo le cose bianche o nere. E quindi la figura del tecnico non penso sia il mio ruolo o la mia strada".
Rapporti con la Fiorentina: "Questa estate avrei voluto fare l'ultimo anno. Volevo fare l'ultimo anno e decidere io quando smettere. Non volevo smettere dopo una stagione fallimentare ad Empoli. Ho un età tale per capire il mio ruolo all'interno dello spogliatoio. La Fiorentina questa estate aveva un parco terzini sinistri abbondante: c'erà Dalbert, anche Biraghi poi è andato via, Terzic e anche Ranieri. Da parte loro non c'è stata la disponibilità per venire a giocare a Firenze. Sapevo cosa sarebbe voluto dire venire a giocare a Firenze e cosa dare la squadra. Di certo non c'era la presunzione di dire firmo e voglio fare 40 partite. Non ce l'avrei mai fatta.
Ricordo della vittoria col Liverpool: "In undici anni potrei racchiuderne uno all'anno di ricordo bello. Oltre a questo che potrebbe essere anche il più bello, ma ci metto anche il gol che ho fatto con l'Udinese in semifinale di ritorno in Coppa Italia. Con l'abbraccio con i tifosi. L'8 maggio quando ho giocato l'ultima partita con la Fiorentina. Ho ricevuto sempre tanto. Capisci che sei entrato nel cuore della Fiorentina senza aver mai vinto qualcosa e capisci quanto i tifosi della Fiorentina avevano apprezzato il mio lavoro e si erano resi conto che avevo dato tutto per quella maglia".
Rigore battuto al Franchi con la maglia dell'Empoli: "Da professionista quando ti viene chiesto una cosa la fai. E' un lavoro. Non l'ho mai visto come un lavoro ma come una passione. Il fatto di andare a battere quel rigore era assoluta professionalità. Non ero tanto tranquillo quando sono andato a battere quel rigore. La situazione non era facile perché noi non eravamo in una buona zona di classifica, Tatarusanu mi conosceva perché abbiamo giocato 3-4 anni insieme. Non era sicuramente semplice. Sono riuscito a staccarmi da tutto e vivermi il tutto nella miglior maniera possibile".
Un compagno scherzoso: "La coppia Toni-Frey era quella più bizzarra. Tra di loro erano un po' il cane e il gatto, tutto nella goliardia all'interno dello spogliatoi. A livello di professionalità ce ne sono stati tanti: Dainelli e Jorgense per dirne due".
Sul ruolo di Dainelli all'interno della società viola: "Lo vedo bene, però lo vedrei più come direttore che come allenatore. A me fa strano vederlo così in giacca e cravatta (ride, ndr), fosse il mio direttore vederlo mi farebbe ridere vederlo in quelle vesti".
Sul progetto Fiorentina: "Con Commisso sono state fatte cose importanti. Hanno avuto la sfortuna di costruire una squadra tardi. Hanno ricreato quell'amore che era venuto a mancare. Hanno un modo di fare diretto e schietto. Hanno le idee chiare: lo stadio, il centro sportivo e tante altre belle idee. Sono venuto a sapere che la società, quando è scoppiato il caos ha mandato via tutti dal centro sportivo, tutti via, nessuno lì a correre. Niente allenamenti e via tutti. Hanno messo la salute di tutte quelle 100-150 persone che lavorano all'interno della Fiorentina, davanti a tutto".
Sul futuro di Chiesa: "La Fiorentina in questo tempo di stop può cercare di programmare qualcosa per fare un buon mercato. Tutto dipende da che tipologia di squadra viene fatta. Un mercato importante può far sì che Chiesa possa restare. La prima scelta che faranno è quella di creare una squadra in base a dove vuoi arrivare in classifica. Non è il massimo tenere giocatori scontenti, basti guardare Napoli. La prima scelta da fare è capire dove si vogliono posizionare in questo ultimo anno. Un direttore può pensare di tenersi quei giocatori chiave ma anche decidere di venderli, dipende dalla strategia della società e del direttore sportivo".
Chi compreresti per la Fiorentina del prossimo anno: "Di giocatori buoni ce ne sono sicuramente tanti. Le squadre italiane in questo momento i giocatori italiani se li fan pagare caro. Non è semplice andare discutere con una società per comprare un giocatore italiano. Ci sono giocatori nella Fiorentina che potrebbero avere un mercato serio".
Sul taglio degli stipendi: "Può essere una cosa sensata e giusta. Non vale la pena però deciderlo ora. Non si sa ancora quanti mesi si starà fermi. Bisognerebbe prima valutare un punto di fine quando si ripartirà a giocare e poi vedere cosa effettuare nel concreto. Ora mi metto dentro come Consigliere AIC. Un calciatore di Serie A che guadagna cifre importanti potrebbe anche ridursi lo stipendio e tagliarsi una parte di quello che guadagna. Nel momento in cui tagli lo stipendio di un giocatore di categorie inferiori che guadagna 1500 euro, vai a metterlo in difficoltà. Un esempio è un giocatore di Serie C. Bisognerebbe capire quanti giocatori si possono tagliare gli stipendi del 30%. Sono la percentuale minore a mio avviso. Quando si parla di categoria calciatori va guardata in modo completo. Una delle ipotesi sui contratti era quella di posticiparli a luglio e ad agosto e quindi sospendere gli stipendi dei due mesi di inattività. Capisco anche la parte vostra giornalistica dove in questo momento non c'è tanto materiale di lavoro".
Se potessi rivivere una gara: "Liverpool per come è andata. Anche la prima partita giocata con la Nazionale, il mio esordio al Franchi indimenticabile con la maglia azzurra. Poi ci sono varie partite che vorrei rigiocare per cambiare le sorti di come sono andate. La semifinale di Europa League coi Rangers, quella col Bayern Monaco in Germania, la finale di Coppa Italia. Il Bayern Monaco era nettamente più forte. La squadra nostra stava facendo un miracolo. Nel momento in cui esco sconfitto dal campo consapevole che loro sono stati superiori ok, non puoi dire nulla, però così...un po' ti brucia".