PASSARELLA A FV: "SERIE A NON PIÙ COME UNA VOLTA. QUARTA E NICO MI PIACCIONO"
Fonte: Intervista a cura di Lorenzo Marucci
L'ex difensore e leggenda viola Daniel Passarella, a cena presso il ristorante "Buca San Giovanni", ha parlato in esclusiva ai microfoni di FirenzeViola.it. L'argentino ha detto la sua sulla nazionale albiceleste e sul momento che sta passando il calcio italiano: "La Nazionale argentina ha una buona squadra. L'allenatore ha fatto un lavoro interessante. Potrà essere una delle protagoniste del Mondiale. Per una nazionale come l'Argentina è un obbligo esserlo".
Sugli argentini della Fiorentina cosa pensa? Si è espresso sempre bene su Quarta, potrebbe essere la stagione del rilancio?
"A me piace molto. Non so come si senta a vivere in Italia, dovremmo chiederlo a lui. A me però piace molto, è un difensore interessante".
Anche Nico Gonzalez è un calciatore forte...
"Sì, anche lui mi piace".
Cosa significa per lei tornare a Firenze?
"Ho parlato con Antognoni, mi ha chiesto quando venissi in Italia. Domani lo chiamerò e gli dirò che sono qui. Domenica poi sarò allo stadio, ci sarà tutta la mia famiglia. Sto bene, in Argentina però non avevano detto questo".
Per lei il campionato italiano è sempre un campionato competitivo?
"Non è più difficile come una volta. L'Italia è cambiata molto quando ha cambiato stile di gioco. Quando l'Italia giocava uomo contro uomo nessuno voleva giocare contro di lei. Si presentava come una squadra difficile da affrontare".
L'Italia è nuovamente fuori dai Mondiali. Secondo lei è perché non ci sono più talenti o perché non si fanno giocare i giovani?
"È incredibile. I motivi sono vari, tutti hanno le proprie responsabilità. Ai miei tempi, con i giocatori che aveva l'Italia, era tremendo giocarci contro".
Adesso si punta molto sui moduli. Secondo lei possono fare la differenza o restano i giocatori a farla?
"I calciatori fanno la differenza, devi però metterli al posto giusto. A me non piace non sentir più che le altre nazionali hanno paura dell'Italia".
Quale è il giocatore argentino più forte, tolto ovviamente Messi?
"Ce ne sono molti, sono tutti giovani. Lautaro per essere un top deve ancora migliorare e far vedere le sue qualità con continuità".
Arrigo Sacchi racconta spesso un aneddoto, secondo il quale la chiamava durante gli allenamenti per far vedere come si difendeva a zona...
"Me lo ricordo, stava cambiando il calcio e si voleva giocare sempre di più a zona. Per me l'Italia è stata però più competitiva giocando a uomo e non a zona. Giocare contro Brasile e altre nazionali a zona è difficile. Noi quando vincemmo il Mondiale, con l'Italia perdemmo".