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PAZIENZA A FV, Chiesa? Juve o estero cambia poco

di Redazione FV

Michele Pazienza, oggi allenatore ed in passato centrocampista con le maglie sia di Fiorentina che Juventus, ha parlato dell'incontro di sabato tra le sue due ex squadre, e non solo, a Garrisca al Vento!, trasmissione di MC Sport curata e realizzata dalla redazione di FirenzeViola.it: "La partita ha poco da dire per il campionato di entrambe, e non credo sarà bellissima rispetto al livello in cui ci hanno abituato le due squadre. La Fiorentina dovrà risparmiare le energie per la Coppa Italia e nonostante la rivalità non sarà come le passate stagioni".

Sulla Juventus eliminata dalla Champions: "Parlare di fallimento per chi festeggerà l'ottavo Scudetto di fila mi sembra eccessivo. Certamente sarà stata la settimana più scura degli ultimi anni. Quella in cui magari ci si aspettava qualcosa in più. Però non è un fallimento. La Juve sarà distratta e ancora addolorata dall'uscita, ma in passato ci ha mostrato che sa reagire e venire fuori alla grandissima da questi momenti. Le ultime partite saranno utilizzate per programmare al meglio la prossima stagione".

Sul ritorno di Montella a Firenze: "Può essere importante soprattutto per l'Atalanta. La gara con la Juve ha poco senso. Può essere un vantaggio, sì, ma l'allenatore non ha neanche il tempo per far assimilare ai giocatori la propria idea di calcio. Potessi scegliere, lavorerei sempre con una squadra dall'inizio per arrivare poi a giocartela fino alla fine. Non conoscendo le altre la sua metodologia, può essere un vantaggio".

Su Chiesa e sul suo futuro: "Per gli obiettivi della Fiorentina cambia poco venderlo alla Juve, oppure all'estero. I numeri dicono che la Fiorentina non sta mai lottando per lo Scudetto. Il problema più grosso è far capire ai tifosi che Chiesa sarà destinato a partire, qualora la società avesse bisogno di entrate. Ad oggi sono queste le possibilità della Fiorentina, bisogna essere sinceri e schietti".

Sul mercato in uscita viola: "Di cessioni ancora non ne ha fatte, quindi non si può valutare ora. Chiaro che quando i giocatori interessano alle altre squadre, significa che è stato fatto un buon lavoro. Dare adesso un giudizio significa farsi del male. Uno come Chiesa però mi sembra destinato a partire".

Sul Napoli: "La stagione è stata comunque positiva, e non era semplice dopo il cambio di allenatore. La squadra era abituata ad un metodo di lavoro totalmente differente, e ripetersi sui risultati della scorsa stagione non era affatto facile. Il Napoli ci è riuscito ed è ancora in gioco per l'Europa. La partita di stasera non è semplicissima, nell'andata sono stati fatti troppi errori evitabili. Sono comunque fiducioso, sarà fondamentale l'apporto del pubblico al San Paolo".