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PECCI A FV, La Juventus? Non mi sta simpatica

di Stefano Borgi

Sei stagioni col Torino, quattro con la Fiorentina, ed un antipatia manifesta per la “vecchia signora”. Questo è Eraldo Pecci, ex centrocampista viola degli anni '80, che noi di Firenzeviola.it, siamo andati a disturbare nel giorno del suo 56° compleanno. “Ma che disturbo – esordisce Eraldo – anzi, è un piacere parlare di Fiorentina e grazie per gli auguri”.
Siamo nella settimana che porta a Fiorentina-Juventus, chi meglio di lei...
“Guardi, la Juventus è stato un grande avversario, prima col Torino poi con la Fiorentina. Un avversario da rispettare, però si sa, ad inizio anno ci sono quelle tre-quattro squadre che partono con un po' di vantaggio, che ricevono qualche favore, e la Juve è tra queste. Diciamo che per questo la Juventus non mi è mai stata simpatica”. Beh, come inizio non c'è male. E del resto il personaggio è questo, schietto, sincero, giocoso. E la Fiorentina di oggi, le piace?
“Ho visto la partita col Milan, e mi ha dato l'impressione di una squadra che ha delle potenzialità importanti, sempre sul punto di esplodere ma che alla fine non ce la fa. E' tutto l'anno che è così, fa il compitino e poco di più. Infatti la classifica è deludente, ed anche il rendimento complessivo della squadra non è sufficiente. Prenda alcuni giocatori... dovrebbero fare il salto di qualità, ma non lo fanno mai”.
Di chi è la colpa?
“Beh, come si suol dire...la colpa morì fanciulla. Bisognerebbe esserci dentro, vivere la squadra ogni giorno. Di certo questo era un anno molto difficile, dopo quattro anni di Champions League, se vuoi migliorare, devi vincere lo scudetto e non è facile. Sento dire di Mihajlovic, che non è esperto, che non da un gioco. Mihajlovic non è giudicabile, si sono verificate troppe circostanze avverse”.
A Firenze si parla di rivoluzione a fine stagione. Lei è d'accordo?
“La Fiorentina ha dei buonissimi giocatori, per me i punti cardine non vanno cambiati. Qualche variazione nei ruoli giusti, quello sì, ma è difficile andare a prendere giocatori migliori di Montolivo e Gilardino”.
A proposito... il ruolo ideale di Montolivo è centrale davanti alla difesa?
“Secondo me si, quella è la posizione dove rende di più. Certo era stato preso D'Agostino e secondo me i giocatori bravi vanno fatti giocare. Però è dall'inizio dell'anno che se ne parla, se Mihajlovic non è riuscito mai a farli giocare insieme, non credo ci riuscirà ora. Peccato perchè D'Agostino è un giocatore importante”.
Torniamo alla Juventus. Che clima c'era ai suoi tempi quando arrivava la Juve?
“Un clima di grande tensione, di nervosismo. La città viveva l'evento quasi in apnea, anche perchè a Firenze il pubblico ce l'ha con la Juventus e non poco. Erano giorni particolari, e poi quella era una Juventus fortissima, venivano fuori delle grandi partite”.
Poi si dice che lei abbia giocato solo 6 partite in nazionale proprio per colpa degli juventini...
“Non credo. Il problema è che la Juventus a quei tempi era fortissima, e giocava senza regista. Anzi giocava con tre mediani (Furino, Tardelli e Benetti ndr.), ed un regista come me era di troppo. Poi magari giocai poco perchè non ero bravo... (ride ndr.)”
Proseguiamo con l'amarcord. Ci racconti il suo rapporto con Socrates...
“Era la stagione 84-85, Antognoni era infortunato e quell'anno non abbiamo giocato bene nessuno. Con Socrates fu un rapporto normale, è una cazzata la storia che non andavamo d'accordo. Poi è chiaro, con qualcuno ti trovi di più, con altri meno, ma le storie di litigate negli spogliatoi, oppure che non gli passavo la palla, sono solo cazzate”.
Ok, chiarissimo. Pecci, come finisce Fiorentina-Juventus?
“Per le forze in campo credo finirà in pareggio, anche se non serve a nessuna delle due”.