PERINETTI A RFV, Italiano sa come valorizzare Arthur
L'attuale direttore tecnico dell'Avellino, ex tra le altre di Siena, Genoa e Brescia, Giorgio Perinetti, è intervenuto ai microfoni di RadioFirenzeViola durante la trasmissione "Chi si compra?". Queste le sue dichiarazioni:
Da nuovo dt dell'Avellino, può darci un giudizio su un avellinese doc come Fabiano Parisi?
"Quella di Parisi è stata senza dubbi un'operazione intelligente. Il ragazzo ha grandi qualità e la Fiorentina si è assicurata un prospetto sì ancora giovane, ma allo stesso tempo già pronto".
Per quanto riguarda Arthur, per ora molto divisivo soprattutto per i costi, lei cosa ne pensa?
"L'Arthur che abbiamo visto in Italia non ha incantato; tuttavia Italiano, che non lascia nulla al caso, sarà sicuramente in grado di capire le potenzialità del giocatore, rilanciandolo con continuità in un ruolo chiave e in un gioco a lui più congeniale".
Italiano per la prima volta in carriera si trova al terzo anno nella stessa squadra: come può migliorare ulteriormente?
"La continuità e le sicurezze ottenute in questo percorso saranno un'ulteriore spinta in più per migliorare le sue già grandi capacità. Italiano è un tecnico con idee chiare, saper di poter lavorare in un ambiente che gli dà fiducia, oltre che in un centro sportivo così all'avanguardia, gli darà ulteriore aiuto".
La sua avventura come nuovo ds dell'Avellino si è aperta con l'acquisizione del portiere ex viola Ghidotti, quanto credete in lui?
"Simone è un ragazzo che è stato voluto fortemente sia da me che dallo staff tecnico. Ha grandi doti atletiche, fisiche e, soprattutto, di personalità: è un ragazzo con grande ambizione e voglia di emergere, una caratteristica per noi fondamentale".
Nella prima giornata la Fiorentina se la vedrà col Genoa, un ambiente che lei conosce bene. Come valuta fin'ora l'operato di Gilardino?
"E' un tecnico che ha affrontato la sfida con grande entusiasmo, ritrovando subito la Serie A, una cosa assolutamente non scontata. La stagione che lo attende sarà difficile e l'allenatore avrà bisogno del sostegno societario, sia in termini di fiducia sia per quanto riguarda il mercato".
Lei ha anche scoperto un giocatore che è stato in orbita Fiorentina. ovvero Guglielmo Vicario. Si aspettava questa crescita?
"Sono molto contento per lui, il Tottenham è un club di prima fascia, anche se speravo che rimanesse in Italia. Io portai Vicario al Venezia dopo averlo visionato nel Fontanafredda. Il ragazzo riuscì immediatamente a mettersi in evidenza in campionato e in coppa Italia. Avevo già segnalato il ragazzo a Mancini, soprattutto per le sue qualità morali e professionali. Ha fatto tutti gli step con attenzione, senza bruciare le tappe e adesso si merita il successo ottenuto".
Considerando il valore del Viola Park e il successo ottenuto dalle giovanili, alla Fiorentina converrebbe avere una squadra "B"?
"Credo che sarebbe una scelta ideale, che completerebbe la "filiera" del settore giovanile. Permetterebbe di non disperdere più i giocatori nelle varie società di C, dove rischiano, per colpa della cultura italiana, di non giocare e bloccare il proprio percorso di crescita. Avere la propria squadra e dare la possibilità ai giovani di allenarsi al Viola Park con "i grandi" permetterebbe un maggiore controllo e una crescita".