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PERINETTI A RFV, Punte a secco? I bomber in difficoltà

di Redazione FV

Il direttore sportivo dell'Avellino Giorgio Perinetti è intervenuto ai microfoni di Radio FirenzeViola durante la trasmissione "Chi si compra?". Queste le sue parole.

Andando oltre i limiti della sua rosa e vedendo l'inizio campionato, la Fiorentina può arrivare in Champions?
"L'inizio di campionato non vuol dire molto, la Fiorentina dovrà riconfermarsi: la squadra ha avuto una grande crescita e i risultati portano ottimismo. Per la Champions non sarà semplice osservando la concorrenza attuale, comunque essere ottimisti non è un reato. Non bisogna dare giudizi anticipati e quando il campionato avrà più continuità, rispetto a questi primi mesi con le soste per le nazionali, si vedranno le reali possibilità di tutte le squadre. Per adesso la Fiorentina può arrivare tra le prime quattro e potrà essere una outsider se avrà continuità".

Anche se Nico sta segnando che ne pensa dei due attaccanti che non stanno facendo gol? E' una questione che riguarda la tipologia di gioco dell'allenatore o riguarda i singoli attaccanti che non riescono ad assimilare i loro compiti?
"Italiano coinvolge tutta la squadra ad andare a rete, comunque tutti gli attaccanti li vedo in difficoltà: oggi il centravanti è messo più in crisi in Serie A rispetto a prima, perché tutti partecipano, si muovono e rientrano". 
 
I dirigenti della Fiorentina come si approcciano alle difficoltà dei loro attaccanti, non vedendo i risultati realizzativi?
"I dirigenti quest'anno hanno accontentato l'allenatore, hanno rivoluzionato tutti gli attaccanti. Adesso si vuole coinvolgere tutti in un gioco corale togliendo occasioni all'attaccante centrale, infatti eccetto Lautaro, Lukaku e Giroud è un ruolo in crisi. E' un problema per gli attaccanti se l'allenatore cambia come successe al Genoa quando venne esonerato Ballardini ed arrivò Juric, infatti Piatek era capocannoniere fino a quel momento e da lì smise praticamente di segnare. Se cambia l'allenatore cambia anche il modo di giocare, quando si fa qualcosa di nuovo si guadagna sempre da una parte ma si perde da un'altra, quando si cambia qualcuno viene sacrificato".

Che ne pensa di Kouamé e Kayode?
"Kouamè lo conosco bene da quando era al Genoa e ne sono un estimatore infinito. E' un giocatore universale, veloce, attacca i palloni che sembrano persi, è altruista e generoso, è forte di testa. Rispetto al passato, oggi però si deve parlare di reparto offensivo e non dell'attaccante singolo anche perchè con la novità dei cinque cambi sono tutti titolari, anche giocando spezzoni di gara possono determinare come chi gioca dall'inizio. I cinque cambi sono stati una rivoluzione per il calcio, Kouamé è quindi fondamentale. Kayode è un giocatore molto forte, infatti molte squadre di Serie B l'hanno richiesto ma la Fiorentina ha fatto bene a puntarci: ha avuto un grande impatto da esordiente".