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PHELAN (EX MAN. UTD) A RFV: "DE GEA? MI SORPRENDE SOLO CHE LO UNITED L'ABBIA FATTO PARTIRE, È TRA I MIGLIORI DELLA STORIA"

di Andrea Giannattasio

Una vita allo United, prima da calciatore, poi da allenatore. Mike Phelan è stato prima un roccioso difensore dei Red Devils di metà anni Novanta, poi fidato vice di sir Alex Ferguson. In questa seconda esperienza ha lavorato assieme a David De Gea, assistendo da vicino all'esplosione del portiere spagnolo arrivato nell'estate 2011. Per questo, meglio di tutti, Phelan, può parlarci della seconda giovinezza dell'attuale leader viola, ad oggi tornato a essere uno dei migliori portieri del panorama europeo.

Phelan, lei è stata una delle grandi "anime" dello United negli ultimi decenni quindi può parlarci sicuramente al meglio di De Gea: cosa ha rappresentato per il suo ex club il portiere viola?
"David quando è arrivato al Manchester United era un portiere di grandissime speranze, un giovane di grandi qualità. Il motivo per cui era stato comprato è che, nell'ottica del club, doveva diventare alla lunga il nuovo titolare della squadra e alla fine c'è riuscito. Certo, quando è arrivato era un po' troppo giovane, aveva un'esperienza piuttosto limitata a certi livelli ma è cresciuto molto velocemente".

La stupisce che dopo oltre un decennio in Premier, De Gea abbia deciso di intraprendere un'avventura in Italia?
"No, non mi sorprende. Semmai quello che mi ha stupito è che lui in estate abbia deciso di lasciare il Manchester United. O che, per meglio dire, lo United non lo abbia confermato. E' stata una decisione un po' troppo precoce a mio avviso. Lui si è preso tutto il tempo necessario per riflettere sulla sua carriera ma ero certo che sarebbe tornato presto a rimettersi in gioco".

Ad oggi, l'addio di De Gea è un rimpianto per lo United?
"Sì, lo è. Mi è dispiaciuto molto che se ne sia andato. Ho lavorato con David fin dall'inizio della sua carriera e penso che lui sia un professionista serissimo, uno che lavora duro ogni giorno che va al campo ad allenarsi".

Sta seguendo l'andamento di David in questa stagione?
"Sì, ho visto gli highlights della vittoria della Fiorentina sul Como e ho visto la sua stupefacente tripla parata nel corso del secondo tempo. Prima col corpo, poi con la gamba e infine con la mano… La sua concentrazione in quel frangente è stata "terrificante", in senso buono ovviamente. Ma ripeto, non sono sorpreso di un gesto tecnico del genere e del momento che sta vivendo: quando era al Manchester United i nostri successi sono arrivati grazie anche alla sua attenzione in frangenti come quelli visti domenica. Quante grandi parate ha fatto…"

Come mai, secondo lei, De Gea ha scelto di prendersi un anno di pausa dopo la lunga avventura in Premier?
"Non saprei, è difficile per me rispondere. Probabilmente il lungo periodo durante il quale ha giocato per lo United lo definirei "non-stop" e quindi magari aveva bisogno di riposare un po'. Penso che spesso per un giocatore un periodo del genere serva, per riflettere e prendere la miglior scelta per il prosieguo della carriera. Ha avuto tante opportunità per visitare il mondo (ride, ndr), al di là degli aspetti calcistici. Ma penso, come ho già detto, che lui abbia sempre avuto di base l'idea di rientrare a giocare. Doveva solo ricaricarsi".

Ad oggi, Phelan, crede che De Gea sia il portiere più forte che abbia mai avuto?
"Sì, David è stato uno dei migliori coi quali mi è stata data l'opportunità di lavorare. Con me si è sempre dimostrato un professionista eccezionale, per la sua attitudine e per la voglia di dimostrare di voler essere sempre il migliore. Ricordo ancora quando venne a Manchester per la prima volta: era molto meno forte di quanto lo sia ora e non pronto da un punto di vista fisico per giocare in Premier ma ha lavorato duro e... guardate quanto è diventato grosso ora! Ora lo possiamo dire: è stato uno dei migliori portieri che il Manchester United abbia mai avuto nella sua storia".