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PIERGUIDI A FV, OGGI RIFIUTARE RESTYLING FRANCHI SAREBBE DELITTUOSO. CALCIO STORICO...

di Niccolò Santi

Il presidente del Quartiere 2 di Firenze, Michele Pierguidi, ha commentato in esclusiva a FirenzeViola.it la notizia del rinnovato interesse (seppur cauto) da parte di Rocco Commisso in merito al restyling dello stadio Artemio Franchi: "Sono molto contento, anche perché sono stato per diverso tempo l'unico a sostenere che questa è la cosa migliore per Firenze e per la Fiorentina. In pratica Commisso torna alla sua idea originaria, la prima che con Casamonti ha presentato alla Soprintendenza, la quale però aveva escluso il progetto. Se adesso ci possono essere le condizioni, credo si tratti di una cosa bella per Firenze perché, di fatto, la Fiorentina torna alla prima idea che aveva avuto".

La novità sta nei passi in avanti fatti con il decreto-legge presentato dall'onorevole Di Giorgi, giusto?
"Sì ma alla proposta di legge stanno lavorando anche Luca Lotti (Segretario del Comitato interministeriale per la programmazione economica, ndr) e soprattutto un altro esperto, il sindaco Nardella, a cui dobbiamo la legge sugli stadi. Se decidono di portare avanti una legge che permetta un Franchi nuovo, come vuole Commisso, noi siamo più che disponibili a lavorare al suo fianco. Il Franchi oltretutto si può vendere e quindi può diventare lo stadio di proprietà della Fiorentina".

Sarebbe consentito in pratica l'abbattimento delle curve?
"Sì e inoltre potrebbero essere date ai sindaci maggiori autonomie, infatti Nardella sta spingendo al fine di poter diventare commissario, ossia in linea con quanto è stato fatto per il Ponte Morandi di Genova". 

Se Commisso optasse per la demolizione dello stadio quasi per intero come la metteremmo con i lavori di manutenzione appena fatti?
"Non credo che andrà così, ricordo che il progetto originario prevedeva la demolizione delle curve, salvando però le scale elicoidali, la torre di Maratona e la bellissima tribuna di Nervi. E oltretutto apriva alla copertura auspicata anche da Soprintendenza".

Il presidente viola è restio alla messa in dubbio delle proprie decisioni. Anche questo lo frena.
"Come Quartiere 2 siamo sempre stati per accontentare le idee della Fiorentina, perché il nostro timore era avere un Campo di Marte senza Viola e con uno stadio vecchio che potesse rappresentare un luogo di degrado come è stato per il Flaminio a Roma, o il Filadelfia a Torino. Vorremmo invece che si procedesse con il restyling come è stato fatto per tanti stadi d'Italia, vedi Bergamo, Udine e Bologna".

È quindi una buona notizia per Campo di Marte?
"Campo di Marte è un'area con zone ancora sottoutilizzate e ci sono i presupposti per renderla ancora più funzionale a livello anche regionale. Uno stadio nuovo, con nuove viabilità e infrastrutture che agevolino il commercio, sarebbe una gran cosa. Mentre tenere uno stadio di novant'anni, che probabilmente dagli esperti è considerato un bene di pregio ma che di fatto non attira turismo poiché realizzato solo per vederci le partite, può portare al rischio decadimento. L'investimento è quindi un bene per la città". 

Di questi tempi è necessario un investimento simile?
"Assolutamente sì: in questo periodo non possiamo permetterci di perdere un'opportunità come quella che Commisso ci offre. Se qualcuno vuole portare posti di lavoro alla città, rimodernando l'intera area e rendendola più funzionale, credo sia delittuoso rifiutare".

Lei è anche presidente del Calcio Storico. Come procede la situazione?
"Settembre è molto difficile, perché ancora non ci si può nemmeno allenare. Vediamo se si riesce a fare un torneo invernale, tornando così alle origini dato che nel XVI secolo si giocava a febbraio. Altrimenti l'altra ipotesi è il giugno 2021... Ci possiamo fare poco, hanno rimandato pure le Olimpiadi! Ad ogni modo dobbiamo ancora parlare e confrontarci con le squadre, quindi non c'è niente di certo".