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PIERINI A FV: "SPEZIA SQUADRA ORGANIZZATA, CITTÀ SI SENTE TRADITA DA ITALIANO. SU DV9..."

di Luciana Magistrato

L'ex giocatore della Fiorentina Alessandro Pierini, con un trascorso da allenatore della Primavera dello Spezia, ha parlato in esclusiva a Firenzeviola.it della prossima sfida tra le due squadre, partendo dal bilancio sulla squadra viola dopo 10 giornate: "Credo che sia un bilancio positivo, soprattutto dopo stagioni opache. La Fiorentina ora è passata ad un gioco aggressivo e spavaldo che sta dando risultati buoni. Certo con le big paga la qualità e i ricambi migliori rispetto a quelli viola ma il percorso intrapreso con Italiano è buono e penso di poter dire che ha sbagliato solo la gara con il Venezia".

Il caso Vlahovic influisce e come deve essere gestito secondo lei?
"Un po' influisce, perché prima delle parole di Commisso c'era un grande entusiasmo e anche buoni risultati perciò è stato un fulmine a ciel sereno che non può non condizionare. Ma non si può venedere a gennaio perché non si farebbe il bene della Fiorentina che non ha ricambi. Non è facile trovare in poco tempo un profilo simile, che ripeta i tanti gol fatti dal serbo e adatto ai viola. Purtroppo nel calcio moderno bisogna fare i conti con queste situazioni, quella di Vlahovic non è certo l'unica. Ma finché Uefa e Fifa e tutte le istituzioni competenti non danno delle regole sarà sempre così. Ora c'è troppo strapotere dei procuratori nella gestione del mercato che prendono soldi da tutte le parti facendoli così uscire dal sistema calcio. Ai miei tempi non era così, un procuratore dovrebbe rappresentare il giocatore nelle trattattive e prendere soldi da lui e non dalle società".

Con la Lazio si è evidenziata una sterilità offensiva, mancano alternative valide sugli esterni, dove mancava Gonzalez?
"Sull'esterno credo ci siano perché Sottil può e deve crescere, Callejon tra alti e bassi può essere comunque protagonista. E' davanti che manca l'alternativa perché Kokorin non è all'altezza di Vlahovic. E torniamo al discorso di prima, se lo vendi a gennaio chi prendi? Scamacca per esempio non fa tanti gol e il tempo è poco. Meglio cederlo a giugno quando la società si sarà organizzata per il sostituto".

Pensa che lo Spezia verrà con il dente avvelenato dopo l'addio di Italiano?
"La rabbia riguarda la tifoseria e forse la società ma non i giocatori che hanno vissuto due anni bellissimi con Italiano che li ha fatti crescere. Se molti ora sono giocatori di serie A lo devono proprio all'ex tecnico. Tra loro c'era una sintonia che va oltre le scelte, d'altronde può succedere a qualsiasi tesserato di lasciare per andare in una squadra più forte. La città invece è in fermento perché è ferita da un personaggio che ha fatto la storia con e per loro. E' ovvio che tanto amore si sia trasformato in odio perché si sentono traditi".

Quali sono i punti di forza di questo Spezia?
"E' una squadra organizzata, con Thiago Motta che segue comunque lo stile di Italiano. Certo non ha grandissimi interpreti a livello di singoli ma sono tutti ormai esperti perciò anche se lo Spezzia è destinato a lottare per la salvezza è una squadra da prendere con le molle per non cadere nell'errore di Venezia".

Dieci giornate, dieci formazioni diverse, come spiega la scelta di Italiano?
"Non lo vedo certo come un limite ma è un modo intelligente di dare spazio a tutti e di capire meglio, visto che lui è nuovo, chi ha a disposizione e cosa possono dargli i giocatori e questo lo vedi solo in partita. Anche a Spezia cambiava molto spesso la formazione ma non credo che, dopo aver trovato l'assetto migliore, proporrà 30 formazioni diverse".