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ROSSI A RFV: "20 ottobre data speciale, ogni volta ricevo migliaia di messaggi. Questa Viola simile a quella di dieci anni fa"

di Redazione FV

In occasione del decennale da quello storico 20 ottobre 2013, quando la Fiorentina allora allenata da Vincenzo Montella riuscì, con un incredibile rimonta consumatasi in quindici minuti, a vincere per 4 a 2 contro i rivali storici della Juventus, la redazione di FirenzeViola.it ha intervistato in esclusiva Giuseppe Rossi, protagonista assoluto di quel pomeriggio con una tripletta che resterà per sempre nel cuore e nella mente dei tifosi viola. Queste le sue parole per quanto riguarda la Fiorentina attuale:

Nella Viola di oggi rivede somiglianze con la sua Fiorentina?
“Il bel gioco, che era il nostro forte. Nella squadra di Italiano non c’è elemento che sia messo in campo a caso ma tutti sono “mentalizzati” nello svolgere un compito ben preciso. Si percepisce quella stessa sintonia che era il marchio di fabbrica della squadra di Montella. E poi la forza del gruppo: dieci anni fa, il nostro era uno spogliatoio compatto, che remava verso un solo obiettivo. Vedo tra i ragazzi di Italiano la stessa intesa”.

Sarà forse per l’affinità del nome Vincenzo dei due tecnici?
“Ci può stare (ride, ndr). Battute a parte, entrambi sono allenatori mossi dal desiderio di trasmettere alle proprie squadre una forte identità. E vedo in questo senso molto avanti il lavoro di Italiano: è grazie a lui se la Fiorentina sta giocando il miglior calcio della Serie A da tre anni. Le due finali, purtroppo perse, della scorsa stagione non sono un caso: quando sei convinto dei tuoi mezzi, riesci sempre ad andare oltre i limiti. “Dobbiamo” riuscire a rimanere su questa strada. Sì, parlo ancora in prima persona perché la maglia viola la sento ancora mia”.

I tifosi ne saranno lieti e sperano che tra qualche anno a dirlo sia Gonzalez. Si rivede un po’ in lui?
“Non proprio nel ruolo, visto che io giocavo più da punta, ma nei panni del leader carismatico assolutamente sì. Nico è un giocatore sopraffino, un elemento che rompe gli equilibri quando meno te lo aspetti e che rappresenta per la squadra l’ancora di salvezza nei momenti di difficoltà. Sono felice di vedere un giocatore così importante che ha scelto di legarsi a Firenze per tanto tempo e in grado di trascinare da solo un gruppo intero”.

E invece della seconda giovinezza di Bonaventura che si sente di dire?
“Jack è un giocatore che mi è sempre piaciuto e, in un certo senso, posso ritenermi un suo tifoso. Forse è per questo che mi sorprende tutto questo clamore attorno a lui: da quando lo seguo, non gli ho mai visto sbagliare una partita. Ha sempre fatto bene ovunque sia stato e il ritorno in Nazionale è un premio giusto alla sua costanza”.

Pensa che la Fiorentina possa ottenere quella qualificazione in Champions che nei suoi anni a Firenze è sempre sfumata per un soffio?
“Che rabbia se ci ripenso. Quando c’ero io il quarto posto valeva solo l’accesso all’Europa League e noi, con Montella, lo centrammo addirittura tre volte di fila. Ecco perché spero con tutto me stesso che questa squadra possa tornare a giocare quel torneo. Che i tifosi possano sentire risuonare al Franchi quell’inno da brividi. Sono sincero, vedo la Fiorentina molto bene quest’anno, penso che ce la possa fare. Ma dovrà continuare a giocare partita dopo partita sempre con i piedi per terra”.

E lei Rossi, dopo quei 45’ da brividi di dieci anni fa, ha già deciso quale sarà il suo secondo tempo ora che ha deciso di smettere di giocare?
“Penso di aver preso una decisione giusta ma non nascondo che ho già una voglia matta di… tornare in campo. Ma era arrivato il momento di dire basta. Adesso mi occupo di insegnare il calcio ai più giovani e, per adesso, mi diverto così. Vedremo se in futuro il mondo del pallone riuscirà a regalarmi altri momenti di gioia. Magari come quelli del 20 ottobre 2013”.

Per ascoltare l’intervista completa segui la programmazione odierna di Radio FirenzeViola