SARRI JR A FV: "IL MIO FIGLINE TRA TESTA E CUORE. IL BABBO IN VIOLA? UN GIORNO PUÒ ESSERE"
Fonte: dai nostri inviati Andrea Giannattasio e Ludovico Mauro
Nicolè Sarri, neo presidente dell'ASD Figline 1965 e figlio dell'allenatore della Lazio Maurizio Sarri, ha parlato in esclusiva a FirenzeViola.it. Queste le sue parole: "Questo ruolo mi riempie di orgoglio e responsabilità. Facevo parte del Consiglio Direttivo da qualche mese. Gli altri membri mi hanno chiesto se me la sentivo di diventare presidente e io ho accettato l'incarico. Non me lo aspettavo che avrei fatto il presidente, mi sono appassionato adesso. Non mi potevo tirare indietro".
Che rapporto c'è con Figline? "Mio padre ha giocato qui una vita per qui colori. Io sono nato e cresciuto a Figline. Di conseguenza se dovevo prendere le redini di una squadra, non poteva che essere questa".
Ci racconta questo connubio di sport all'interno della sua famiglia? "Mio nonno è stato ciclista professionista. Ora ha ormai 95 anni. E' ancora oggi innamorato di quello sport. Maurizio lo sapete, io non ho fatto nessuno di questi due sport, ma ho fatto il cestista. Anche se ho smesso molto presto".
Cosa significa la presidenza del Figline? "Nel 2019 avevamo in mente di mettere in piedi una fondazione. Poi purtroppo causa Covid si è stoppato tutto. Questo non vuol dire che non riprenderemo in mano il progetto. La presidenza del Figline significa per noi restituire qualcosa al nostro territorio".
Come sta andando la stagione? "Non ho mai guardato la classifica da noi in su. Io mi sono sempre guardato le spalle. Noi siamo una neopromossa, abbiamo un budget ridotto. E ad oggi non siamo pronti ad un salto di categoria. Abbiamo bisogno di tempo".
Sul settore giovanile: "A volte ci si scorda del valore sociale che un club ha verso il proprio paese con il settore giovanile. Il settore giovanile in questo senso è importante perché educa i ragazzi, è fondamentale. Ce la stiamo mettendo tutta per migliorare le strutture. L'obiettivo è quello di elevare il livello del nostro settore giovanile".
Come ha trovato lo stadio? "Il manto erboso di gioco non è il massimo perché è sfruttato tanto. Poi ci sono problemi di illuminazione. Sulle strutture c'è da migliorare, anche con il nuovo sindaco che verrà".
Trae ispirazione da qualche presidente di Serie A? "Non lo so. Però abbiamo bene in mente quale può essere il processo di crescita di questa squadra che deve essere organico. Si deve basare su giovani forti e non su immissioni di capitali per vincere. Puntiamo tanto sulla programmazione, e non sull'immissione di denaro".
Sui tifosi del Figline: "Conosco gran parte dei ragazzi che ci sostengono e li voglio ringraziare. Avere anche un piccolo seguito di 50 ultras è tanta roba. Questo ci dà grande mano, ci seguono un po' ovunque ed è un valore aggiunto".
Cosa dice oggi a un tifoso del Figline? "Non mi piacciono proclami sinceramente. Preferisco andare avanti per fatti. Non prometto niente se non massimo sacrificio e serietà. La richiesta che ho da fare ai tifosi è quella di darci una mano, anche solo venendo allo stadio. La Serie D per una piazza come Figline non è banale".
Si può creare un forte legame con la Fiorentina? "Già ora abbiamo buoni rapporti. Se possiamo migliorare la Fiorentina ben venga. Come tutti sappiamo il settore giovanile viola sforna ottimi talenti. Quindi aiutarli in questo senso sarebbe importante per noi".
Tifava per la Fiorentina da piccolo? "No, non ho mai tifato per la Fiorentina. Ma non ho mai tifato nessuna squadra di calcio, anche perché lo seguivo pochissimo fino a che mio padre non è entrato nei professionisti. Poi diciamo che tendenzialmente ho seguito lui, ma non ho mai avuto una squadra del cuore".
Le piacerebbe vedere Maurizio Sarri sulla panchina viola? "Questo dovremmo chiederlo a lui. Secondo me a fine carriera può essere una possibilità, anche se devo dire che fare il profeta in patria è sempre problematico".
Lo ha fatto a Empoli quindi potrebbe farlo anche alla Fiorentina? "Vero, si potrebbe replicare anche a Firenze (ride, ndr)".