.

SARTI A FV, NETO VIA? NIENTE DRAMMI, SERVE RISPETTO. TATA...

di Giacomo Iacobellis

Neto rinnova, Neto non rinnova. Neto a Firenze, Neto a Roma, Neto a Liverpool. Riguardo al futuro del portiere brasiliano in questi mesi e, specialmente, in queste ultime settimane abbiamo letto e sentito di tutto. Differentemente da quanto poteva sembrare prima della gara col Cesena (grande ottimismo e sensibili passi in avanti per il rinnovo) però, al momento le strade di Norberto Neto e della Fiorentina potrebbero anche dividersi. Firenzeviola.it ha contattato in esclusiva l'ex portiere gigliato Giuliano Sarti, che si è espresso così su quella che ormai appare destinata a essere una vera e propria telenovela di mercato:

Sarti, se Neto non rinnova il problema è economico o di altra natura?
“Un'offerta per Neto è senza dubbio arrivata, da parte della Roma o chi altro, ma sono convinto che la parola del calciatore non sia quella che conta più di tutto. Anzi, vedo un lavoro certosino realizzato dal suo entourage con l'intento di portare il proprio assistito a guadagnare più soldi. Al giorno d'oggi non esiste più un contatto diretto tra giocatore e presidente come ai miei tempi, adesso gli interessi dei calciatori vengono dopo quelli dei procuratori. Se la questione ruotasse infatti intorno ad altri fattori il nodo rinnovo sarebbe già stato sciolto da giorni. Per me il problema è solo ed esclusivamente economico. Quello che ha ricevuto Neto da parte della società, dell'allenatore e del pubblico della Fiorentina non l'ha mai ricevuto nessun altro, basta riflettere su come si è conclusa l'avventura di Emiliano Viviano in maglia viola. Mi resta quindi assai difficile pensare ad altre motivazioni capaci di spingerlo lontano dal Franchi”.

Secondo lei, Neto dovrebbe essere dunque più riconoscente verso la squadra che lo ha fatto crescere e maturare con pazienza?
“Sicuramente sì. Il pubblico lo ha saputo aspettare e tutti a Firenze gli hanno concesso fiducia. Dal canto suo, Neto è stato bravo a zittire ogni critica cambiando il suo modo di giocare. Prima usciva troppo dai pali nel momento in cui l'avversario calciava il pallone finendo così per essere sempre sbilanciato, ora invece quando gli avversari tirano lui è già sulla linea di porta pronto a rispondere presente. Se deve rimanere per soldi comunque è meglio che se ne vada. E' indubbio che adesso sia lui a dovere qualcosa alla città, a Montella, ai compagni e alla Fiorentina. Per questo mi resta difficile immaginare che questa faccenda sia tutta farina del suo sacco, rispetto e riconoscenza sono due sacrosanti principi che ogni uomo prima di essere calciatore deve osservare”.

Se alla fine la scelta di Neto non ricadesse su Firenze, come potrebbe essere colmato il vuoto tra i pali della Fiorentina?
“I viola il sostituto ce l'hanno già in casa. Tatarusanu non è male, ha sbagliato qualcosa nell'ultima partita con la Dinamo Minsk, ma le sue qualità sono importanti e, soprattutto, non sono diverse da quelle di Neto. Insomma, se partisse Neto a mio giudizio non sarebbe un dramma. Lui e Tata sono due portieri molto simili e affidare i guantoni al nazionale rumeno sarebbe la soluzione migliore per la Fiorentina. D'altronde, non vedo altri portieri giovani italiani che potrebbero prenderne in consegna l'eredità. Purtroppo i portieri italiani stanno diminuendo e dare spazio a quelli stranieri diventa così inevitabile. Un portiere italiano che mi piacerebbe vedere con la maglia viola però ci sarebbe: è Sirigu del Paris Saint-Germain, ma forse questa resterà per sempre solamente una mia suggestione. Sarebbe proprio bello trovarcelo sotto l'albero di Natale”.