SCONCERTI A FV, Ecco cosa non va nei viola
Momento buio della Fiorentina in campionato. Le due sconfitte consecutive sono state accompagnate da una regressione generale nel gioco. Ieri forse la partita più brutta della stagione, un 3-0 in tutto e per tutto meritato. Per parlare del delicato momento della Fiorentina, Firenzeviola.it ha contattato Mario Sconcerti, ex dirigente viola e oggi opinionista di Sky Sport.
Cosa non è andato ieri e in generale cosa non sta andando in questo periodo in campionato?
"Credo che ci sia sempre lo stesso problema. Quando la squadra è lenta non è pericolosa, e non sa difendersi; per essere buona la squadra deve essere sempre concetrata e veloce. La Fiorentina sta pagando anche i troppi acciacchi, secondo me prevedibili, i giocatori acquistati sono molto fragili. C'è anche difficoltà a controllare la partita e gli avversari, infatti raramente si è visto uno 0-0; bisogna riuscire a tenere meglio il risultato".
Crede che un posto per la Champions dell'anno prossimo sia definitivamente compromesso?
"Delle possibilità aritmetiche ci sono, ma noi non abbiamo continuità. Perdiamo con regolarità una volta ogni 3 partite e per arrivare in Champions serve necessariamente più continuità".
Ci sono effettivamente fra Roma, Napoli, Palermo, Cagliari, Bari, o altre, squadre più forti che meritano di andare in Champions più della Fiorentina?
"In questo momento sì, a parte la Roma che è più forte. Il Napoli non perde da 14 partite, noi non abbiamo mai fatto 14 partite senza perdere. Ad ogni modo, se avessero un organico inferiore al nostro vuol dire che ci sono altre qualità che emergono. Noi per andare in Champions League dobbiamo cambiare molto. Queste squadre stanno facendo bene ed è giusto rendergli merito. Chi ha più punti di noi e chi fa risultato va rispettato, perché dimostra di essere squadra, cosa che noi riusciamo solo a volte ad essere. Parlando di singoli, alcuni sono più forti, altri non lo so. La mia opinione è che la Fiorentina migliore è stata quella con Jovetic, Mutu segna gol ma li toglie a Gila, indebolisce molto a livello della squadra".
Quanto ha pesato il doppio e ravvicinato impegno di Coppa Italia e quanto in genere stanno pesando i tanti impegni?
"In quanto a impegni abbiamo fatto come gli altri, due partite di Coppa Italia. Non penso che si paghi ancora la Champions, che non si gioca da un mese e mezzo. Mi sembra che abbiamo pagato altre decisioni, tipo partire con 3 centrocampisti, uno dei quali, Donadel, molto falloso e uno molto fragile, Zanetti. Abbiamo Marchionni che è un giocatore che storicamente subisce molti infortuni. Ci siamo basati su un progetto che prevedeva fragilità di fondo. Mutu era imprevedibile, ha saltato praticamente un anno, non erano prevedibili neanche i 3 mesi di Jovetic: sicuramente abbiamo avuto anche poca fortuna, ma l'organico non era all'altezza, tanto è vero che tre innesti sono arrivati a gennaio".
Lei crede che a questo punto la Fiorentina quest'anno debba cercare di concentrarsi più su Champions League e Coppa Italia?
"No, perché se vuoi andare in Uefa, devi pensare a vincere lo scudetto; se vuoi andare avanti in Champions o Coppa Italia devi fare bene in campionato. Noi abbiamo problemi a concentrarci, dobbiamo trovare la continuità che manca da 2 anni. Gli avversari si sono moltiplicati e arricchiti, la cosa si è fatta difficile quando noi andavamo giù, e pensavamo di poter risparmiare".
Quale può essere una soluzione per uscire da questo momento e cercare di riscalare posti in classifica?
"Io mi fido moltissimo di Prandelli, che ieri ha parlato di questa soluzione del turn-over; lui vede quello che ha sotto gli occhi. La squadra non sembra concentrata sulla partita. Questo è un passo avanti, vuol dire aver trovato il problema. Dico anche che una società ha il diritto di sbagliare una stagione, che peraltro ha molti aspetti positivi. Quello che non va fatto assolutamente è sopravvalutarsi, cosa che qualche volta invece abbiamo fatto".