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SCONTRI BERGAMO, Il racconto dal curvino viola

di Andrea Giannattasio
Fonte: dal nostro inviato a Bergamo

La sensazione è che, come accaduto al termine della partita d’andata, anche sui postumi della sfida di ritorno in Coppa Italia tra Fiorentina e Atalanta si dovrà discutere un bel po’. Non tanto per quello che è avvenuto in campo (vittoria strameritata della Dea e finale ottenuta con pieno merito nel doppio confronto) quanto per i tafferugli che si sono verificati nel pre e post gara. Dove stavolta, ad avere la peggio al cospetto di Polizia, Carabinieri e persino Guardia di Finanza sono stati i tifosi viola, protagonisti (ma soprattutto vittime, nel dopo partita) degli scontri con le forze dell’ordine.

Quello che infatti ha suscitato maggiore fastidio (e in alcuni casi persino paura) tra i 2.200 sostenitori gigliati all’interno del settore ospiti dello stadio di Bergamo è stata la gestione della sicurezza e del deflusso degli spettatori dal curvino, in particolare quando attorno alla mezzanotte è iniziato un incessante lancio di lacrimogeni da parte delle forze armate all’interno del piazzale dove erano radunati i tifosi viola pronti a ripartire dopo la sconfitta. 

La ricostruzione che viene data da parte Fiorentina (intesa come tifo) è piuttosto chiara: finita la partita, i sostenitori dell’Atalanta che avevano visto la partita nello spicchio di curva accanto al settore ospiti hanno iniziato a lanciare di tutto nella zona riservata ai viola, accendendo persino qualche bomba carta (ne sono state esplose almeno una decina). La reazione degli ultras toscani non si è fatta attendere e la polizia - nel tentativo di contenere la risposta - ha iniziato a lanciare lacrimogeni in quantità industriale, provocando in qualche caso problemi di natura fisica ad anziani e ad alcuni bambini, costretti a ripararsi nei pullman.

Da lì in poi si è generato anche un rapido contatto tra le due parti che ha portato a qualche contuso e ferito (circa 15) senza però conseguenze gravi. Chi ha tentato di riprendere la scena con il proprio cellulare è stato invitato con forza a non farlo e in tanti, in virtù del trattamento ricevuto, ha già in mente di sporgere denuncia verso la Questura di Bergamo, rea - a giudizio dei presenti - di aver organizzato con estrema superficialità accesso e deflusso dei tifosi dallo stadio (alcuni pullman sono ripartiti dopo l’una di notte, mentre prima dell’inizio della partita c’era stato pure il ritardo di qualche bus).