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SEQUESTRO CASTELLO, Il parere dei giuristi a FV

di Marco Gori

E Castello fu. La scelta del Sindaco di Firenze, Matteo Renzi, circa la zona in cui dovrebbe venire edificata la famosa o famigerata “cittadella viola” è caduta proprio sull’area indicata da diverso tempo dai Della Valle. Area che però, come è risaputo, è al momento sotto sequestro giudiziario. La scelta del Primo Cittadino ha suscitato un’ondata di ottimismo in città, ma proprio la situazione giuridica dei terreni in questione ha allo stesso tempo diviso politici, tifosi, addetti ai lavori e semplici cittadini in due fazioni: coloro che pensano che Renzi abbia semplicemente passato di mano una “patata bollente” e coloro che invece assicurano che il sindaco si sta muovendo nella consapevolezza che l’iter giudiziario stia procedendo in termini favorevoli alla realizzazione del progetto. Ben lungi dal voler esprimere una propria posizione, Firenzeviola.it ha contattato alcuni giuristi, specializzati in diversi settori, per capire quale sia l’esatta situazione dell’Area di Castello ma soprattutto le possibilità e i tempi necessari per uscire dall’empasse giudiziario che è venuto a crearsi da alcuni mesi a questa parte.

Innanzitutto occorre distinguere tra confisca e sequestro –spiega il civilista Emanuele Spina-; nel primo caso il bene non è recuperabile, nel secondo lo si può riottenere attraverso un’istanza che dimostri che non sussistono più gli elementi che hanno portato appunto al sequestro”

Ma quali possono essere i tempi del dissequestro?
“Da una decina di minuti ad alcuni secoli; teoricamente si tratta di un atto piuttosto semplice, ma il cui esito dipende dalle motivazioni stesse del sequestro”

E in questo caso quali sarebbero le motivazioni?
“Non ho seguito a fondo la vicenda –prosegue l’Avvocato Spina- ma normalmente il sequestro si attua o per impedire il proseguimento del reato, o per evitare ulteriori danni nei confronti del patrimonio pubblico e della comunità o per conservare le prove in mano agli inquirenti, e, così a primo acchito, mi viene da pensare che si sia nel primo campo”
“Confermo –aggiunge il penalista Jacopo Pastorini- si tratta di un sequestro preventivo, cioè l’imposizione di un vincolo di indisponibilità del bene al fine di evitare la reiterazione del reato”

Essendo nel campo del penale, l’iter giudiziario dovrebbe essere più breve…
“Normalmente si, anche se mi pare di capire che nel caso in questione ci siano anche dei risvolti di carattere civile”
“Non bisogna poi dimenticare –aggiunge Pastorini- che a quanto mi risulta siamo ancora nella fase inquisitoria, per cui si dovrà attendere che il caso passi dalla magistratura inquirente a quella giudicante”

Avvocato Spina, il dissequestro avverrà quindi solo quando sarà concluso l’iter processuale che vede coinvolti i politici e gli imprenditori indagati?
“Il sequestro è normalmente legato ad un processo, ma non è affatto detto che il bene non possa essere dissequestrato prima della sentenza”

Quindi, per concludere, Avvocato Pastorini, chi e con quali prospettive può chiedere il dissequestro dell’area in questione?
“Ovviamente la richiesta di istanza di dissequestro spetta al proprietario del terreno. E come ha detto il collega potrebbe avvenire in tempi assai diversi rispetto a quelli riguardanti le indagini sui personaggi coinvolti nella vicenda. Ovviamente ciò comporta dei rischi, anche se va tenuto conto del contesto sociale e mediatico in cui è inserita la vicenda. Teoricamente tra qualche mese potrebbero iniziare i lavori e tra qualche anno, in caso di condanna dei soggetti indagati, si potrebbero avere delle gravi conseguenze sia per quanto riguarda il bene sia nei confronti di chi lo gestisce”.