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SERENI A FV: "AMRABAT? DIFFICILE DA TRATTENERE. BAGGIO, CHE RICORDI. E SU ITALIANO..."

di Jacopo Massini

Simone Sereni, ex centrocampista della Fiorentina tra il 1985 e il 1990 (con una parentesi in prestito al Trento) ha parlato in esclusiva ai microfoni di Firenzeviola.it ricordando la sua esperienza con la maglia viola ed esprimendo pareri anche sulla situazione attuale in casa gigliata.

Quale è il suo ricordo più bello con la maglia della Fiorentina?
“Tutti direbbero l’esordio, però il ricordo più bello è il primo ritiro con la Fiorentina, con Eugenio Bersellini, quando ero ancora giovanissimo. Avevo 16 anni”.

Se le dico Atletico Madrid-Fiorentina di Coppa Uefa, che ricordo ha?
“Quello è il ricordo più negativo (ride nrd). Per fortuna passammo al turno successivo grazie a Baggio, anche se io e Volpecina sbagliammo il rigore. Però è stata una parentesi per la quale non ho dormito un paio di notti. In allenamento segnavo i rigori, ma in partita è diverso. In ogni caso sono esperienze che tutto sommato ti porti dentro”.

Poi alla fine il percorso è stato comunque positivo, anche se la finale con la Juve…
“Quando arrivi in finale e perdi c’è rammarico. Fu una finale particolare, giocata ad Avellino, ma sono bei ricordi. La piazza di Firenze meriterebbe ancora di raggiungere quei traguardi”.

La Fiorentina può rifare quel percorso in Conference?
“A parer mio sì. Ci sono giovani validi, c’è un allenatore validissimo con idee di calcio che mi piacciono. Ci sono i presupposti per riprovare a fare finali anche in competizioni europee. Faccio poi un appunto sui giovani, a parer mio tutti gli allenatori dovrebbero avere il coraggio di lanciare qualche giovane in più. Mi auguro che anche alla Fiorentina tanti Primavera arrivino in prima squadra. Il gruppo viola è valido, Amrabat ne è la dimostrazione”.

Tra i giovani ce n’è uno che l’ha impressionata?
“Ce ne sono tanti che si possono affacciare alla Seri A, ma citarne uno è difficile, non vorrei fare torti a qualcuno”.

In passato ha giocato anche con Pioli. Si aspettava questo rendimento al Milan?
“Stefano ha gestito alla grande la situazione legata ad Astori e penso che solo per questo a Firenze debba essere ricordato in modo più che positivo. Per quanto riguarda il suo rendimento non me lo aspettavo. Forse meritava più rispetto per ciò che aveva fatto a Firenze. È un allenatore valido e si è evoluto tanto nelle sue idee di calcio, come sta dimostrando al Milan”.

Ha giocato anche con Roberto Baggio. Cosa aveva in più rispetto agli altri?
“Lui era con noi in Primavera mentre recuperava dal suo infortunio al ginocchio e poi ho avuto la fortuna di ritrovarlo in prima squadra. Le cose che ho visto fare a lui in allenamento non le rivedrò mai più. Aveva un talento incredibile ed era un ragazzo d’oro, di una semplicità unica. Arrivò dal Vicenza e già da giovane aveva segnato 20 gol in Serie C, al giorno d’oggi giocatori così non ce ne sono”.

C’è un giocatore in questo Mondiale che l’ha impressionata in modo particolare, tolto Amrabat?
“A parte i classici Mbappè e Messi, ti direi Zyech. Sono innamorato dei mancini, forse perché lo ero anche io”.

Venderebbe Amrabat?
“Queste sono dinamiche societarie. Per Firenze è sempre stato difficile trattenere i giocatori. Avevo dubbi su Milenkovic, ma alla fine è rimasto. Mi auguro che non venga ceduto, perché se alla Fiorentina si vuole fare qualcosa di importante certi giocatori vanno trattenuti. Su Amrabat ci sono squadre importanti e le tentazioni sono tante, però riuscire a trattenere a Firenze determinati giocatori è sinonimo di voler costruire qualcosa di concreto”.

La Fiorentina come può arrivare in campionato?
“Questa sosta lascia un po’ di dubbi, soprattutto per chi aveva tanti nazionali. Vediamo come viene riaffrontato il campionato. Forse Amrabat dovrebbe fare una piccola pausa dopo il Mondiale fatto, nonostante si torni in campo il 4 gennaio. Per fortuna poi la Fiorentina non ha avuto troppi nazionali impegnati; quindi, credo che la Viola farà un grande campionato”.

Ancora su Italiano: “Non me lo farei mai scappare, a meno che non voglia andare via lui”.


Simone Sereni a Radio Firenze viola