SPECIALE FV, La strana storia degli olandesi viola
Fonte: A cura di Giacomo A. Galassi
C’è un gruppo di persone, ad Amsterdam, la cui passione per la Fiorentina supera i confini della propria nazione. Sono all’incirca una decina, la maggior parte nati in Olanda, e hanno il loro quartier generale nella birreria Troost Westergas, parte ovest della capitale olandese, dove si ritrovano il weekend per vedere tutti insieme le partite della squadra viola. Inoltre spesso si organizzano per venire a Firenze a vedere giocare dal vivo la squadra, e quando lo fanno si fermano sempre a mangiare in una nota trattoria fiorentina dove, chi è alla prima esperienza, viene sottoposto ad un test di cultura viola per non arrivare impreparati allo stadio. Firenzeviola.it ha incontrato in esclusiva il capo di tutto il movimento, Frederick Mansell (che ci raggiunge con una cesta piena di magliette della Fiorentina e un quadretto che ritrae Batistuta) per capire meglio l’origine del gruppo e della passione per la Fiorentina.
La prima curiosità sta nel sapere come è nata questa passione per la Fiorentina.
"Ho sempre vissuto ad Amsterdam, ma i miei genitori mi portavano spesso in vacanza con loro a Firenze. Ho subito sentito la città come una seconda casa. Quando avevo 10 anni c’era un giocatore che amavo e il suo nome era Batistuta, ho guardato che maglietta indossasse quando non giocava per l’Argentina ed era viola, con lo sponsor “Sammontana”. Così ho cominciato a seguire la Fiorentina e ricevuti i primi soldi mi sono comprato la maglietta del bomber viola. Quando ho iniziato a guadagnare davvero qualcosa spendevo tutti i miei soldi per venire a Firenze e supportare la squadra. Ora abbiamo formato un gruppo che ha un cuore di 6-7 persone che ogni domenica si ritrova e se può coinvolge sempre persone diverse nella passione viola, anche se non vogliamo tifosi delle grandi squadre, solo chi dimostra amore per la maglia".
E tutto ciò nonostante la distanza..
"Ho sempre pensato che non esistesse squadra che rappresentasse la propria città meglio della Fiorentina, quindi la distanza non mi pesa. Io volevo conoscere la vera fiorentinità e ho pensato che non ci fosse luogo migliore dello stadio per farlo. Così ho cominciato ad andare in Curva Fiesole e ho capito cosa vuol dire essere fiorentini. Anche per questo quando portiamo con noi persone che non conoscono la Fiorentina ci sono 5 regole che devono sempre imparare: la storia di Firenze, della Fiorentina, i cori, i colori e chi è Dante. Prima del match facciamo sempre un quiz e se non lo superano non possono andare allo stadio. Vogliamo che le persone capiscano davvero cosa voglia dire tifare viola. Molti di noi hanno imparato un po' di italiano grazie a Firenze e alla Fiorentina".
Seguite molto la Fiorentina? Ci sono state emozioni forti che vi ha fatto vivere la squadra viola in questi anni?
"Negli ultimi 12 anni sono stato ad ogni Fiorentina-Juventus giocato al Franchi. E con me tanti del gruppo. Direi che quelle partite sono quelle che ci hanno dato le emozioni più forti. Vediamo anche tutte le partite che la Fiorentina gioca in Olanda, ma se vengo in Italia preferisco sempre andare a Firenze, non andiamo da altre parti".
Un'ultima domanda sulla stagione attuale della Fiorentina e sul futuro: potrebbe pescare dall'Olanda qualche talento?
"Più che della stagione attuale parlerei più volentieri della partita contro la Juve di quest’anno, ma in ogni caso le buone notizie sono quelle che vengono dai giovani cresciuti, come Chiesa e Bernardeschi. In questo senso ci sono due giocatori dell’Ajax che sono davvero interessanti. Uno è il difensore centrale, 17enne, Matthijs de Ligt, e l’altro è il figlio di Patrick Kluivert, Justin. Ma Corvino prende sempre giocatori che finiscono in -ic quindi non so che direzione sceglierà la dirigenza. Ricordo che qualche anno fa proposi a van Basten di diventare allenatore della Fiorentina. Mi disse che non gli sarebbe dispiaciuto, ma poi non venne chiamato e non se ne fece di nulla. Lui sì che sarebbe un buon allenatore per la squadra viola".