SPECIALE FV, Viola col 4-4-2? Il parere tecnico
Col sempre più probabile rientro nel novero dei titolari di Adrian Mutu, ci si domanda inevitabilmente quale potrebbero essere le modifiche che Sinisa Mihajlovic applicherà all'assetto tattico della propria squadra per compensare la presenza di un giocatore con le caratteristiche del Rumeno. Alcuni quotidiani hanno individuato nel passaggio al 4-4-2 una possibile soluzione: Firenzeviola.it ne ha parlato con alcuni tecnici di grande esperienza. A loro la parola:
Giuseppe Papadopulo: “In generale il 4-4-2 è un modulo al 70% difensivo e al 30% offensivo. Si tratta di uno schema che, ovviamente, dà molto equilibrio e un po' meno spinta, ma con due punte come Mutu e Gilardino il potenziale offensivo dei viola non ne risentirebbe, quindi potrebbe rivelarsi ideale. Da escludere il 4-3-3? Mutu a Verona ha fatto benissimo in quella posizione, ma da allora il giocatore è cambiato. Probabilmente non “torna” più come a quei tempi. In ogni caso noi allenatori non è che possiamo applicare i moduli senza tener conto delle caratteristiche e delle condizioni dei singoli giocatori, ed in questo caso molto dipenderà da come sta effettivamente Mutu”.
Carlo Mazzone: “L’allenatore conosce i pregi e i difetti di Mutu, che indubbiamente rappresenta un valore aggiunto dal punto di vista tecnico. Tatticamente spetterà a Mihajlovic decidere come regolarsi in base alle condizioni del giocatore. In generale penso che questi problemi di modulo non esistano. La tecnica è il pane dei ricchi, la tattica quello dei poveri. In Italia si tende a esagerare sotto questo aspetto. I giocatori di oggi sono ragazzi intelligenti, se ad un trequartista chiedi di stare qualche metro indietro lui ti ci sta, per cui 4-4-2 o 4-3-3 per me cambia poco, è il valore tecnico quello che alla fine conta”
Alberto Cavasin: “Il problema è più ampio. Ovvio, una Fiorentina con Gilardino e Mutu davanti ed un centrocampo formato da Montolivo e D’Agostino con ai lati due dei tanti esterni di valore che ha la squadra viola è qualcosa che fa sognare. Bisogna però tenere conto di vari aspetti. Il ruolo di giocatori che possono sembrare dei comprimari ma che non lo sono e che giustamente hanno bisogno di giocare e l’equilibrio da trovare non tanto quando si attacca ma soprattutto quando sono gli avversari ad avere il possesso del pallone. Io penso che la soluzione la si potrebbe trovare tenendo Mutu più largo senza chiedergli allo stesso tempo di sacrificarsi troppo. L’ideale per me potrebbe essere un 4-3-1-2 con Montolivo alle spalle delle due punte ed una linea mediana con D’Agostino, Donadel ed uno, ad esempio, tra Santana e Behrami. Ecco, questo potrebbe essere un modulo in grado di reggere anche in fase di non possesso palla. In generale ritengo che sia deleterio richiedere troppi sacrifici ai giocatori, perché poi ne risente inevitabilmente l’aspetto tecnico”.