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STAMPA FIORENTINA A FV, ECCO I GIUDIZI SU PAROLE DI COMMISSO, SCELTA IACHINI E MERCATO

di Luciana Magistrato

Le parole di Rocco Commisso ieri hanno disorientato un po' i tifosi e la stessa stampa. Con tre grandi firme fiorentine, dei quotidiani sportivi e cittadini, Firenzeviola ha sondato le sensazioni create in chi per lavoro si trova a dover interpretare le parole del presidente e a giudicare la Fiorentina di Rocco Commisso.

GIUSEPPE CALABRESE (REPUBBLICA): "Le parole di Commisso mi sono sembrate una presa di coscienza delle difficoltà del calcio italiano, con tutti i pro e i contro. Non credo che sia spaventato ma che si senta accerchiato, dai giornalisti che non lo appoggiano, dalla politica che non lo aiuta, dalla Soprintendenza che lo ostacola e da quei tifosi che non capiscono la conferma di iachini...Ci rivedo un po' i Della Valle. Sugli obiettivi bisogna capire quale posto gli va bene dal 9 in su. Io credo che Firenze senta il bisogno di un nuovo piazzamento europeo dopo alcuni anni di assenza dalle competizioni. Senza Europa vivrei la stagione come un fallimento e non solo io. Iachini? Mi sembra una scelta logica e legittima dal suo punto di vista e le opzioni che gli sono state proposte in effetti non erano così eccitanti. Ecco per Juric non mi strappo i capelli tanto per capirci. Certo è che chi pensava all'arrivo di uno Spalletti o profilo simile lo legava ad alte ambizioni ma forse anche dal punto di vista sportivo Commisso ha capito che non si può correre più di tanto. Il mercato deve dipendere da chi va via. Questa squadra non è brutta, con due o tre ritocchi tra cui obbligatoriamente un centravanti sei a posto ma se levi Chiesa o Milenkovic devi reinvestire gli stessi soldi per altri".

ANGELO GIORGETTI (LA NAZIONE): "Ho percepito un grande orgoglio personale da parte del presidente, nel sottolineare che tra i presidenti stranieri è stato quello che nel primo anno ha fatto meglio di tutti, visto che nessuno glielo ha riconosciuto. Poi ha sottolineato la solidità di Mediacom ma la centralità comunque degli investimenti nelle infrastrutture. E mi ha colpito che dall'America abbia voluto sottolineare che la stragrande maggioranza dei tifosi appoggia la sua scelta su Iachini. Non sono d'accordo su chi lo critica per aver volato basso, per non aver promesso senza certezze. Certo però l'obiettivo della parte sinistra della classifica non attrae, vediamo in quale posizione. Però se qualcuno è rimasto deluso significa che erano state create troppe aspettative prima. Un sano realismo va bene. La scelta di Iachini? Non me l'aspettavo, ma ha scelto il proprietario e gli aspetti positivi sono che con il poco tempo a disposizione lui conosce l'ambiente e la squadra e si fa voler bene, basti pensare a Ribery, che credo abbia avuto un peso. Gli aspetti negativi sono il tipo di calcio e lì'impostazione tattica, oltre al fatto che questo tipo di scelta non sia espressione di una crescita immediata. Mercaato per crescere? Dipende da chi resterà e il nodo è il centravanti, ci vuole uno da doppia cifra e occorre perciò vedere il budget".

ALBERTO POLVEROSI (CORRIERE DELLO SPORT): "Credo che se il motto deve essere fast fast fast va decilinato in tutti e tre i canali, ossia stadio, cs e squadra. Se vuole investire è bene che la politica lo aiuti ma se vuole fare una buona squadra non deve tardare sul mercato. E' fondamentale dare un obiettivo più preciso perché se vuoi andare avanti di due posizioni la squadra può andare bene ma per tornare in Europa a tutti i costi devi farla più forte, basta vedere gli organici di chi c'è arrivato. Per rinforzarsi ci vuole senz'altro un centravanti da 20 gol poi servono due esterni forti. Venuti e Lirola possono andare bene ma ce ne vogliono quattro forti. La Lazio ad esempio per crescere lo scorso anno ha preso Lazzari. Poi serve un regista di qualità, Pulgar va bene per proteggere la difesa ma non per illuminare il gioco. Inoltre va tenuto Milenkovic; e tutta la difesa che ha fatto bene. Iachini? Conferma giusta perché ha fatto bene con quello che aveva. Il gioco soporifero? Vedrete che con un centravanti che segna e un regista che crea gioco di soporifero non ci sarà nulla".