.

T. CORSI A FV: "MERCATO DA 8, L'EUROPA È ANCORA POSSIBILE"

di Dimitri Conti

Il calciomercato è finito ed è tempo di valutazioni. Per un'analisi completa ed approfondita, FirenzeViola.it ha contattato in esclusiva un espertissimo direttore sportivo come Tito Corsi, che promuove generalmente l'operato della Fiorentina. A partire dall'addio a Vlahovic: "Sul piano tecnico ha fatto una bella operazione perché non era possibile altrimenti. Il club correva il rischio già vissuto da altri: il ragazzo avrebbe sottoscritto un contratto a titolo gratuito al termine dell'anno. L'amministratore pensa a questo, perché ok avere i soldi ma prima di buttarli via... Vlahovic aveva l'arma di rifiutare le altre destinazioni, la Juventus era il solo gradimento del giocatore che aveva tutte e due le carte in mano".

Aspettare giugno era impossibile?
"Faccio un esempio, il Milan ha accettato di tenere Donnarumma a giocare tutto l'anno convinto che alla fine restasse. Poi alla fine ha avuto sei mesi di prestazioni in più, prima di perdere il calciatore. Credo che Vlahovic sia stato spinto da procuratori che non hanno mai considerato l'aspetto sentimentale, la Fiorentina invece rischiava di perdere una cifra importante. Sostituirlo, perlomeno da subito, non sarà possibile per valore assoluto ma da dirigente avrei fatto anche io così. A giugno non so se si sarebbe ripetuta un'occasione così grossa e c'era il rischio di perderlo a zero... Al suo posto è stato preso un nazionale brasiliano, e quello non è un paese in cui chiamano gente qualsiasi".

Sul lato prettamente di campo che dire? C'è qualche errore nella gestione complessiva?
"Italiano è stato privato del suo attaccante di fronte a una scelta: o questi 80 milioni oppure forse nulla. Succede. Sicuramente Italiano non sarà felice, perché sta costruendo una buona squadra con gioco brillante, che ottiene risultati. Se devo trovare una macchiolina è che, visto il giocatore, già ad inizio 2020, e mi ero accorto anch'io di questo ragazzo, bisognava andare da lui col nuovo contratto".

Cabral e Piatek sono due profili ideali per ripartire? Quanto sarà importante Ikoné?
"Sono profili internazionali, hanno individuato giocatori che paiono importanti e sono già affermati. Piatek è stato al Milan, Cabral ha fatto grandi cose al Basilea. La cosa più importante però è l'inserimento nel contesto: il discorso vale anche per Ikone, ancora è passato poco da quando è arrivato. Di sicuro è preceduto da trascorsi e osservazioni molto positivi".

La Fiorentina è ancora in lotta per l'Europa?
"Certamente. A patto che i nuovi si inseriscano".

Per chiudere, un voto al mercato?
"8. C'è una cosa che mi piace di questi, sono limpidi nei discorsi, è quello che serve a Firenze".