ULIVIERI A FV: "VLAHOVIC DEVE PARLARE E DICHIARARE AMORE VERSO LA FIORENTINA"
Non è bastato un avvio decisamente sopra le aspettative per tranquillizzare i tifosi della Fiorentina che sono stati travolti dal caso Vlahovic e dalla sconfitta contro il Venezia che ha scaturito alcune critiche nei confronti di Italiano. FirenzeViola.it per approfondire queste tematiche, e non solo, ha contattato Renzo Ulivieri, presidente dell'Associazione Italiana Allenatori.
Quanto è complicato per Italiano convivere con una situazione come quella di Vlahovic all'interno della squadra?
"Il caso Vlahovic non è una gestione che spetta all'allenatore. All'allenatore spetta la gestione di Vlahovic, che è diverso. Il serbo fino a che prende lo stipendio è un dipendente della Fiorentina, dovrebbe essere lui a parlare e non il suo procuratore, con parole chiare, esponendo con chiarezza il suo percorso, nel quale c'è il diritto di fare le scelte che vuole, rimanendo nell'ambito delle regole e dei contratti. La soluzione la ha in mano lui nelle parole e nei fatti, durante la partita. Deve dichiarare amore verso questi colori, entrare in campo e fare la guerra".
Italiano non è stato impeccabile nelle scelte contro il Venezia.
"La Fiorentina che ho visto è la squadra di Italiano... Si vede nei concetti perché è riuscito a dare sia un'impostazione che un'idea di gioco in entrambe le fasi. Lui vuole un pressing alto e una difesa altissima schierata a metà campo, ma è conscio che così correrà qualche pericolo ragionato in più. Le verticalizzazioni alle spalle della difesa, chi non è abituato al suo tipo di calcio, un po' le soffre. Ci vorrà un po' di tempo".
Il fatto che cambi continuamente formazione, specie in difesa, non può portare a mancanza di automatismi?
"L'allenatore non allena 4 difensori, ma gli 8 che ha a disposizione. Quando cambia un tecnico il discorso del turnover è positivo. Andando in là, con il tempo, si potrà vedere un 11 tipo, ma ora la Fiorentina non ha un assetto definitivo".
Come mai Italiano non ha fatto giocare a Venezia dal primo minuto i sudamericani reduci dalla Nazionale?
"Non si può dare una valutazione generale, ma di solito l'allenatore parla con il giocatore, che gli dice come sta, e poi in base a quello decide. Ci sono squadre che hanno più sudamericani dei viola ed hanno più problemi, ma allo stesso tempo hanno il vantaggio di avere calciatori convocati nelle rispettive nazionali".
Che partita si aspetta domenica tra Fiorentina-Cagliari?
"I viola hanno perso contro le grandi, più quella di lunedì contro il Venezia. Quando si viene da 3 sconfitte nelle ultime 4 partite non c'è niente di facile, neanche per la Juventus. La Fiorentina ha bisogno di calma, di ragionamento e dell'appoggio del suo pubblico. E' una squadra che si fa apprezzare per il piglio che mette, poi c'è un po' di entusiasmo, quello che ci aspettavamo tutti. Nel finale è normale avere un po' un calo che ci permette di battere le mani: era tanto che non lo si faceva a Firenze. Non è una piazza difficile, i viola nelle ultime stagioni si sono salvati alla fine del campionato".